Il racconto di Cutrone sul suo addio al Milan. L’attaccante spiega com’è andata in estate e perché ha deciso di partire.
Patrick Cutrone aveva soltanto otto anni quando è arrivato al Milan. Tutta la trafila nelle giovanili, fino al sogno in prima squadra grazie a Vincenzo Montella. L’uomo chiave per la sua crescita è stato però Gennaro Gattuso, che al primo anno lo ha preferito ai due acquisti Nikola Kalinic e André Silva (70 milioni in due).
Purtroppo l’estate scorsa ha dovuto fare le valigie e partire. La società aveva bisogno di far cassa e lui era una buona possibilità di plusvalenza. In più non c’era grande feeling tecnica con Marco Giampaolo oltre alla forte concorrenza di Krzysztof Piatek. E’ passato al Wolverhampton, in Premier League, dove sta facendo un po’ di fatica ad imporsi. Gli serve tempo per ambientarsi e lui lo sa.
Cutrone racconta l’addio al Milan
Intervenuto ai microfoni di Daily Mail, l’attaccante dei Wolves è tornato sul suo addio al Milan. Con molta schiettezza, il ragazzo di Como ha provato a spiegare i motivi della sua partenza: “Mi hanno messo nelle condizioni di dire ‘Ok, devo andare via’. Non so spiegare cosa sia successo, ho preso questa decisione dopo aver parlato col club“. I rossoneri non hanno voluto puntare di lui. Piuttosto hanno preferito cederlo e puntare su Rafael Leao, che ha caratteristiche tecniche molto diverse.
Cutrone però ammette: “Sarò sempre milanista. Stavo bene lì, mi trovavo a mio agio coi compagni e coi tifosi, che mi adoravano. Le notti dopo il gol all’Inter non ho dormito…“. Parole da brividi per questo ragazzo che ha sempre dato tutto per la maglia del Milan. Ha segnato anche tanto, ma purtroppo il calcio moderno costringe le società a fare determinate valutazioni. La sua grinta e il suo attaccamento alla maglia avrebbero fatto comodo in questo momento così difficile.
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