Il Milan è uscito sconfitto da San Siro contro la Lazio e tra i peggiori in campo – ancora una volta – si è contraddistinto Davide Calabria.
Era il 1989, in quel Milan-Lazio in Serie A i rossoneri uscirono sconfitti da San Siro per 0-1. Decisivo il clamoroso autogol di Paolo Maldini. Trent’anni dopo ritornano i tre punti a favore dei laziali in casa del Milan.
Un dato clamoroso che porta rabbia e delusione, come se non fosse già abbastanza, nei tifosi rossoneri. Un trend che in questi anni, a San Siro, era stato positivo per il Milan. Vincente in quattro degli ultimi cinque precedenti in campionato. In realtà la Lazio aveva già vinto la scorsa stagione a San Siro, ma era un match di Coppa Italia.
Solo una vittoria con Pioli in quattro partite: giovedì scorso contro la SPAL, poi due sconfitte contro Roma e Lazio, e un pareggio subito all’ultimo dal Lecce. Il Milan resta a 13 punti in classifica, e la zona Champions League dista tanto, troppo.
Che fine ha fatto Calabria?
Non è mai stato Cafu, né Maicon, ma nemmeno il buon Pippo Pancaro. Però Calabria così terrificante non si era mai visto. E il riferimento non è solo alla partita di ieri contro la Lazio.
È praticamente da inizio stagione che Calabria non riesce ad esprimersi più a livelli di mediocre decenza. Non chiediamo nemmeno la sufficienza. Ma Davide non riceve un 5 in pagella da mesi, perché sin qui sono stati solo gravi insufficienze.
Non azzecca un passaggio, è confuso nelle chiusure e sbaglia controlli talmente semplici che i pulcini saranno inorriditi nel caso lo avessero – malauguratamente – visto in campo.
Non ci piace essere cattivi, però ci si trova anche in difficoltà a commentare certi errori. È chiaro che Calabria non può essere, di colpo, diventato un giocatore di terza categoria (con tutto il rispetto), quindi il problema è palesemente mentale.
Ha perso fiducia in sé stesso, non riesce a trovare la giusta concentrazione nel corso del match e soffre la pressione di indossare la maglia del Milan. Se poi aggiungiamo che ieri si giocava a San Siro, il gioco è fatto.
Prima qualche sussurro, poi mugugni e brontolii nel corso della seconda metà del primo tempo. Nella ripresa invece sono cominciati i fischi veri e propri ad ogni suo – continuo – errore. Una situazione complicata dalla quale riprendersi.
Speriamo possa resettare tutto quanto prima. Perché il Calabria visto nelle ultime due stagioni prima di questo, non si può essere spento del tutto da un’estate all’altra. Rialza la testa, Davide!
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