Il cambio effettuato a inizio ripresa da Stefano Pioli, con l’ingresso di Rafael Leao per Paquetà, non ha portato i risultati sperati.
Minuto 54 di Milan-Lazio, posticipo dell’ultima giornata di Serie A. Il tecnico rossonero Stefano Pioli sceglie di puntare su uno schieramento più offensivo attuando un cambio sorprendente.
Fuori Lucas Paquetà, centrocampista autore ieri di una prova discreta e molto attiva fino a quel momento, per far posto a Rafael Leao, attaccante classe ’99 che era partito dalla panchina ma pronto a subentrare in corsa.
I motivi di questa sostituzione sono stati chiari fin da subito: il Milan e Pioli in particolare hanno provato a vincere la partita, togliendo una mezzala per fare spazio ad un attaccante abile a giocare come seconda punta o addirittura da esterno.
Leao avrebbe dovuto dare sprint ed imprevedibilità, ma soprattutto non lasciare troppo isolato Krzysztof Piatek al centro dell’attacco rossonero. Un azzardo che, purtroppo per il Milan, non ha dato i frutti sperati.
Se nella prima frazione si era visto un buon Milan, corto e abile a costruire diverse palle-gol, nella ripresa dopo questo cambio la squadra di casa ha faticato, ha creato poco e anche per via dell’atteggiamento molle di Leao è spesso sembrato giocare in inferiorità numerica.
Il coraggio di mister Pioli non è stato dunque premiato, ma non per colpe proprie. Passare da un 4-3-3 classico ad un più spregiudicato 4-2-3-1 poteva essere la soluzione giusta, non supportata dal rendimento scarso di Leao e pure di Ante Rebic, cambio forzato entrato al posto dell’infortunato Castillejo.
C’è da sottolineare però che in questo momento storto, con un Milan fragile e poco fortunato, bisognerebbe azzardare il meno possibile, giocando con intelligenza ed equilibri tattici. Un centrocampista ricco di spirito di abnegazione come Paquetà ieri non andava cambiato così presto, soprattutto se con un calciatore giovane ma ancora immaturo come il portoghese ex Lille.
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