Fischio finale allo stadio Olimpico: Roma-Milan 2-1. Tre punti regalati dai rossoneri ai giallorossi. Vantaggio di Dzeko, pareggio di Hernandez e sorpasso di Zaniolo.
PRIMO TEMPO – Parte bene il Milan nel primo quarto d’ora. Occasione per Rafael Leao, il cui tiro di sinistro con il primo palo viene deviato in angolo da Lopez. Poi gol annullato a Paquetà per fuorigioco, ottimo assist di Kessie. Poi esce la Roma, e crea un paio di pericoli con Pastore. Al 38′ arriva il vantaggio giallorosso con Edin Dzeko di testa. Poco dopo regalo di Conti, e miracolo di Donnarumma su Pastore da pochi passi.
SECONDO TEMPO – Inizia con qualche errore, ancora, la ripresa del Milan. Sfiora il raddoppio Smalling. Poi il pareggio di Theo Hernandez che con il destro batte Lopez con l’aiuto di una deviazione. Altro, ridicolo, errore in costruzione del Milan stavolta con Calabria: e arriva il 2-1 firmato Nicolò Zaniolo. Nulla di clamoroso creato dai rossoneri nel finale, che chiudono una partita di regali agli avversari, e danno l’ennesima delusione ai propri tifosi.
Marcatori: 38′ Dzeko; Theo Hernandez; 58′ Zaniolo.
Ammoniti: Mancini, Musacchio, Biglia, Calhanoglu, Antonucci, Cetin, Kolarov, Romagnoli.
Espulsi: //
ROMA: Pau Lopez 6; Spinazzola 6 (dal 77′ Cetin 6+), Fazio 6,5, Smalling 6, Kolarov 6; Veretout 6,5, Mancini 6,5; Zaniolo 7 (dall’82’ Santon 6), Pastore, Perotti 6,5 (dal 52′ Antonucci 5,5); Dzeko 7.
Allenatore: Fonseca.
MILAN: Donnarumma 6,5; Conti 4 (Dal 52′ Calabria 4), Musacchio 5, Romagnoli 5,5, Hernandez 6,5; Paquetà 5,5 (dal 62′ Piatek 5), Biglia 4,5 (dal 71′ Bennacer 5), Kessie 5; Suso 4,5, Leao 6, Calhanoglu 6.
Allenatore: Pioli 6.
Donnarumma 6,5: non può nulla sui gol, regalati dai compagni agli avversari. Miracoloso due volte su Zaniolo e Pastore a salvare il risultato.
Conti 4: pessima partita del laterale rossonero. Regala un gol alla Roma, poi divorato clamorosamente da Pastore. Soffre le pressioni, e Pioli lo tira fuori dopo i primi minuti della ripresa dopo l’ennesimo errore.
(Dal 52′ Calabria 4-: difficile fare peggio di Conti, ma ci è riuscito. Ha regalato un pallone che definire clamoroso è troppo poco, dal quale poi è nato il sorpasso di Zaniolo).
Musacchio 5,5: fatica fisicamente con Dzeko, non vede quasi mai il pallone. Prestazione rivedibile.
Romagnoli 6: l’unico a non fare regali agli avversari, ma non riesce a tamponare e tappare i buchi creati dai compagni.
Hernandez 6,5: una spanna sopra tutti i compagni. Attacca e difende ad alta intensità. Trova anche il gol del pareggio che ha ridato, per poco, speranze alla squadra. Sfonda come un treno sulla fascia, ma predica nel deserto per larghi tratti.
Biglia 4,5: partita scadente anche per l’argentino, che non tiene il campo come sa fare solitamente. Poche idee in costruzione. Anche per lui, errori tecnici ridicoli.
(Dal 71′ Bennacer 5: entra, non incide, e sbaglia pure. La giornata no valeva proprio per tutti i rossoneri con caratteristiche difensive).
Kessie 5: non riesce ad incidere in mezzo al campo. Salva un paio di palloni in area, ma non è ai livelli ai quali ci ha abituato.
Paquetà 5,5: spesso in proiezione offensiva, ci prova, ma non riesce a incidere. Fa anche un gol su buon inserimento, ma troppo in anticipo e va in fuorigioco.
(Dal 62′ Piatek 4,5: non vede mai il pallone. Bravo nel finale a farsi trovare in avanti su una rimessa laterale, poi assist per un tiro fuori di Calhanoglu. Ma è troppo poco in mezz’ora).
Suso 4,5: sembra essere maggiormente in partita rispetto ad altre occasioni, ma non incide. Nel secondo tempo scompare, riappare nel finale, ma fa poco e nulla.
Calhanoglu 6-: tra i pochi a prendersi la responsabilità di qualche giocata. Prova qualche tiro potenzialmente pericoloso, ma è anche sfortunato. Ha dato una sterzata alle prestazioni precedenti con Giampaolo, ma c’è tanto ancora da lavorare.
Leao 6: ci prova con un paio di iniziative interessanti, ma non incide nemmeno lui. Ha qualità, voglia e velocità, ma non sempre i compagni lo seguono a dovere.
All. Pioli 6: il ballottaggio Conti-Calabria della vigilia andava risolto non schierando nessuno dei due. Col senno di poi, chiaramente. Per il resto, il mister mette la miglior formazione possibile, la squadra risponde anche discretamente bene nell’atteggiamento e nelle idee. Ma sbaglia le valutazioni, e soprattutto dei passaggi in costruzione ai limiti del ridicolo. Ora bisogna fare punti. A partire da giovedì prossimo.