Non le manda a dire Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica rossonera. L’ex capitano si trova poco concorde con i progetti di Elliott.
Le parole di Paolo Maldini hanno scoperchiato un altro cruccio non di poco conto all’interno del club rossonero: nel Milan attuale vivono tante, troppe idee e concetti divergenti.
Dissonanze notevoli come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, soprattutto tra due dirigenti come Maldini e Boban, ex campioni abituati a vincere e farsi valere sul campo, e la proprietà Elliott Management, un fondo che come obiettivo primario ha quello di far accrescere il valore finanziario del Milan per poi cederlo, nei tempi giusti, al miglior offerente.
Maldini a Sky ha fatto intendere di essere poco concorde con i progetti a lungo termine: “L’obiettivo principale è far vincere il Milan, nessun altro. Avere Boban accanto a me è simbolico: non vogliamo aspettare dieci anni per essere competitivi, la nostra presenza è una garanzia per tornare ad alti livelli in tempi accettabili. Se non sarà così non saremo più noi a condurre la gestione sportiva dell’AC Milan. Se la società vuole fare tutto ciò in 10-15 anni non è nei nostri piani, bisogna farlo nel medio termine”.
Idem per quanto riguarda gli investimenti; Maldini si è detto poco concorde con il progetto di una squadra giovane. Mancano calciatori di esperienza, ma evidentemente i fondi messi a disposizione da Elliott non bastano: “L’idea di ringiovanire la squadra è condivisa, come è condivisa l’idea che nessuna squadra giovane ha vinto campionato o Champions. Per farlo serve l’inserimento di calciatori di esperienza”.
Elliott non ha replicato alle parole dell’attuale direttore dell’area tecnica milanista. Ma l’impressione è che in casa Milan cominci a rompersi qualcosa: l’assemblea dei soci potrà essere l’occasione utile per stabilire una linea comune e condivisa da tutte le anime interne al club.
Milan, Maldini: “Passione per questi colori. Cambio allenatore? Unica scelta possibile”