Anteprima dell’intervista esclusiva rilasciata da Paolo Maldini a Sky Sport. Il direttore tecnico del Milan ha parlato di numerosi temi d’attualità sul club.
Intervista esclusiva a Sky Sport 24 per Paolo Maldini. Dopo una vita da calciatore, dall’estate 2018 è tornato al Milan con un ruolo da dirigente. Pochi mesi fa è stato ufficializzato nuovo direttore tecnico del club, in coincidenza con l’addio di Leonardo.
Ecco l’anteprima della sua intervista, che sarà proposta integrale nel corso della giornata di domani. All’ex capitano rossonero gli è stato chiesto del momento attuale che sta attraversando il suo Milan: “Il momento è delicato, ma fa parte di una fase di ricrescita del club. Tre cambi proprietà hanno minato questa squadra”.
Sull’esonero di Marco Giampaolo: “Il cambio allenatore non ce lo aspettavamo, ma la decisione è stata presa a malincuore. Scelta nostra, condivisa col club. Volevamo avere un allenatore con concetti forti che potessero sopperire alla squadra giovane che abbiamo”.
Sull’esonero così veloce, dopo appena sette partite: “Se prendi decisione a metà campionato, il campionato è già andato. Presa ora all’inizio, può essere affrettata è vero, ma c’è l’idea di voler incidere nella stagione in corso”.
Su quel che è stato detto e non detto sull’eredità lasciata ad Elliott: “Forse non siamo stati chiari noi e bravi tutti nel dire quel che abbiamo ereditato una società con un passivo da 150 milioni. Tante cose non dette. Banditi dall’Europa per le gestioni precedenti, e multe da 12 milioni per gestioni precedenti. Il cammino è difficile. Se lo si dice, i tifosi e tutti si fanno un’opinione più completa di quel che si vive qua. Le critiche… io sono abituato. So che sto dacendo il mio massimo. Poi la nostra presidenza è legata ai risultati”.
Su Silvio Berlusconi, con riferimento al Milan in Serie D riferita da Ivan Gazidis, ha spiegato: “Voglio bene a Berlusconi, è stato il miglior presidente che io potessi avere, gli vorrò sempre bene. Questa sua tendenza a risultare sempre spiritoso, fare sempre battute, spesso lo rende inelegante. Questo è un mio pensiero personale. Ma il mio affetto resta immutato”.
Sulla presenza sua e di Zvonimir Boban, e sui progetti della proprietà: “La mia storia è pesante. Il fatto che ci sia io, con Zvone con me, testimonia che vogliamo tornare competitivo non tra 10-15 anni. La nostra presenza è la garanzia di tornare ad alti livelli in tempi brevi. Poi se nell’idea della società c’è di tornare competitivi tra 15 anni, farne 12 per esempio a livello medio, noi non saremo coloro che saranno a capo della direzione sportiva”.
Donnarumma: “Quattro anni fa il mio debutto. Grazie Mihajlovic”