Milan, serenità e libertà in campo: Stefano Pioli ha come obiettivo il valorizzare il talento. Calhanoglu, Paquetá, Suso, Theo Hernandez e non solo: contro il Lecce sono già arrivate importanti indicazioni.
Serenità e libertà, sono queste le parole chiave di Stefano Pioli per il suo Milan. E se sulla prima c’è ancora da lavorare, sull’altro aspetto sono arrivati i primi grandi segnali già domenica sera a San Siro contro il Lecce.
Nel suo primo Milan, infatti, il tecnico ha subito liberato i talenti degli uomini di maggior qualità. Hakan Calhanoglu è stato quello che più ha giovato di questa novità: inserito nel suo vero ruolo e senza grossi compiti difensivi, il numero 10 rossonero è apparso rigenerato ed è stato centrale in ogni azione milanista.
Lucas Paquetá anche si è mosso tra le linee, e sempre senza limiti difensivi se non lì dove era strettamente necessario. Suso, dopo insistenti prove sulla trequarti, anche è tornato nella sua vera zona di competenza, anche se nel suo caso non è bastato per tornare quel giocatore brillante che non si vede ormai già da un bel po’.
A loro tre si è poi aggiunto Theo Hernandez, il quale ha praticamente giocato da ala vecchio stampo, e in attacco Rafael Leão ha invece giocato da centravanti, usufruendo della sua velocità per attaccare la profondità anche se è stato impreciso al momento decisivo. Non è stato così per Krzysztof Piatek, colpito nel profondo da Pioli con quella panchina tirando fuori la reazione che il tecnico voleva. Ma la premessa è già chiara e importante: ognuno al proprio posto. Parte da qui il Milan di Pioli.
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