Rubrica settimanale dedicata al protagonista di Milan-Lecce. In positivo, è Hakan Calhanoglu il prescelto. Gol, assist e tanta qualità per il turco.
Un pareggio che taglia gambe e mani al Milan. Delusione cocente ieri dopo il 2-2 contro il Lecce: una beffa finale dopo il gol di Calderoni inaspettata, oltre che immeritata. La squadra aveva giocato bene per larghi tratti, è stata sfortunata in zona gol e puntualmente l’ha pagata.
Poi si può discutere la gestione del finale, ma per lo più sono da condannare gli errori di Suso e soprattutto Biglia: è proprio l’argentino a regalare il pallone a Calderoni, che poi dalla lunga distanza tira fuori dal cilindro il gol della vita. Un 2-2 che rievoca i mostri di Brignoli in quel Benevento-Milan: allora fu l’esordio di Gattuso, ora di Pioli.
Si fatica ad analizzare la straordinaria prestazione di Hakan Calhanoglu perché i due punti persi lasciano un’amarezza che supera di gran lunga la rabbia verso qualcosa che non è facile da spiegare. E parlo più da tifoso che da giornalista.
Calhanoglu MVP in Milan-Lecce
Se la partita fosse finita con una vittoria del Milan, le valutazioni sarebbero state molto più gioiose. Ma il gol di Calderoni nulla toglie alla grande prova di Hakan Calhanoglu ieri nel corso di tutto il match.
Pronti-via, subito duetta alla grande con Leao, mandato più volte in porta. Veloce nel pensiero e nel tiro: missile terra-aria che per poco non finisce all’incrocio. Poi un diagonale da dentro l’area, dalla stessa posizione in cui poco dopo segnerà con un destro al volo splendido sul primo palo a battere Gabriel.
L’intesità del Milan e di Calhanoglu non calano, ma purtroppo non sono utili per chiudere la partita e portarla sul due a zero a fine primo tempo. Nella ripresa la partita viene condizionata dal pareggio del Lecce con Babacar.
Ma i rossoneri rispondono bene, creano pericoli e tornano in vantaggio con Krzysztof Piatek: ma la scena la ruba tutta ancora Calhanoglu. Riceve dal limite dell’area, sul centro-destra, si porta avanti il pallone di tacco a beffare due difensori e serve l’assist preciso per il polacco.
Dopo una prova di così alto livello, il minimo che si può fare è tornare a casa felici e con tre punti importanti in tasca. Ma se qualcosa può andare male a questo Milan, stiam tranquilli che male andrà.
Non resta che tornare a rimboccarsi le maniche, contunuare a lavorare a testa bassa ed imparare dagli errori. La squadra ora è attesa dalla trasferta all’Olimpico contro la Roma, e non può fallire perché la classifica piange.
Le dichiarazioni di Pioli dopo Milan-Lecce