Fischio finale a San Siro: Milan-Lecce 2-2. Un pareggio amaro per i rossoneri. In vantaggio due volte con Calhanoglu e Piatek, pareggio dei pugliesi con Babacar prima e Calderoni poi.
Un primo tempo dominato dal Milan, che sblocca il match dopo aver creato diverse occasioni. Gol di Hakan Calhanoglu con uno splendido destro al volo. Dominio territoriale e di palle gol, ma la palla non entra.
Nella ripresa arriva il pareggio del Lecce: fallo di mano di Andrea Conti (rigore dopo il consulto VAR). Prima la parata di Gigio Donnarumma, poi sulla ribattuta è fortunato Babacar. Il Milan risponde e trova il sorpasso con Krzysztof Piatek su grande assist di Calhanoglu.
Nel finale i rossoneri non la chiudono, gestiscono male il pallone e al 92′ il Lecce trova il gol con il sinistro forte e preciso di Calderoni che batte Donnarumma.
Marcatori: 20′ Calhanoglu (ass. Biglia); 62′ Babacar; 81′ Piatek (ass. Calhanoglu); 92′ Calderoni.
Ammoniti: Majer, Rossettini, Biglia.
Espulsi: Liverani.
MILAN: Donnarumma 6,5; Conti 5, Musacchio 6, Romagnoli 6, Theo Hernandez 7; Paquetà 6,5 (dal 67′ Krunic 6,5), Biglia 5, Kessie 6 (dal 79′ Rebic 5); Suso 5,5, Leao 6,5 (dal 67′ Piatek 6,5), Calhanoglu 7+.
Allenatore: Pioli 7.
LECCE: Gabriel 5,5; Meccariello 5,5, Lucioni 6, Rossettini 5,5, Calderoni 6,5; Tabanelli 5,5, Tachtsidis 5, Majer 4,5 (dal 63′ Petriccione ); Mancosu 5,5; Falco 5 (dal 45′ Farias 7), Babacar 5,5.
Allenatore: Liverani 6,5.
Donnarumma 6: primo tempo da spettatore. Bravo in due uscite da difensore. Nella ripresa para un rigore, ma è sfortunato nella ribattuta. Nel finale, non arriva a deviare il destro di Calderoni da fuori.
Conti 5: un paio di buone giocate nel primo tempo. Poi cala fisicamente e mentalmente. Concede il rigore per un mani in area ingenuo, e poi sbaglia tutte le giocate successive.
Musacchio 6: fa il suo lavoro, così come il compagno di reparto.
Romagnoli 6: ordinaria amministrazione. Brucia per i due gol subiti, ma obiettivamente i centrali non c’entrano nulla.
Theo Hernandez 7: dominante per larghi tratti di gioco. Imprendibile nel primo tempo, bene ad intermittenza nel secondo quando si prende delle pause fisioligiche.
Biglia 5: nel primo tempo chiude e tappa i buchi lasciati dai compagni, nel finale li crea, regalando più volte il pallone agli avversari. Non lucido nella gestione del possesso. Proprio da un suo errore, nasce il gol del definitivo pareggio.
Kessie 6+: fa la sua partita, nonostante giochi sul centro-sinistra e vada meno in proiezione offensiva. Fa legna in mezzo al campo, sempre utile.
(Dal 79′ Rebic 5: impatto negativo nel match. Confuso nelle giocate, sciupa un paio di ripartenze che potevano chiudere il match).
Paquetà 6,5: mette qualità e buona intensità per tutto il primo tempo. Si affievolisce nella ripresa.
(Dal 67′ Krunic 6+: buon impatto in gara, un paio di iniziative lodevoli. Brucia quel gol preso nel finale, ma la sua prestazione resta positiva).
Suso 5: non entra nell’azione del gol, ma in generale non dà l’impressione di poter essere letale. Anzi. Nella ripresa si impigrisce come suo solito, rincorre meno gli avversari e viene spesso beccato dal pubblico per la lentezza nell’aggredire i palloni in uscita. Anche lui, come Biglia, è complice della cattiva gestione del match nel finale dopo il 2-1.
Calhanoglu 7,5: il migliore in campo per distacco. Giocate di qualità, gol e assist. Bravo anche nel mettere voglia e intensità, coinvolgendo tutta la squadra. Peccato per i tre punti non ottenuti, che vanificano quanto di buono fatto. Ora il turco dovrà ripetere prestazioni di questo livello anche nelle prossime partite. Questo può e deve essere il suo standard minimo.
Rafael Leao 6,5: mette in crisi da solo tutta la retroguardia avversaria. Peccato sia impreciso e sfortunate in alcune conclusioni e giocate. È mancato il guizzo finale.
(Dal 67′ Piatek 6,5: entra nella ripresa, ci mette un po’ ad adattarsi poi è bravo e letale a trovare il gol del nuovo vantaggio. Il pareggio gli cancella la gioia del potenziale gol-vittoria).
All. Pioli 6,5: una squadra che sembra la lontana parente di quella giampaoliana per larghi tratti di gara. Crea, corre e strappa applausi. Però pecca in concretezza. È brava a rispondere al primo gol del pareggio, poi la gestione finale rovina quanto di buono fatto. La sfortuna e l’ingenuità bagna l’esordio del mister in panchina.