Milan, Pioli punta su Biglia: ora Bennacer rischia il taglio

Cambiano le gerarchie in casa rossonera con l’arrivo di Stefano Pioli: più esperienza in mezzo al campo, meno spazio all’imprevedibilità.

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Ismael Bennacer (©Getty Images)

Cosa effettivamente cambierà nel Milan di Stefano Pioli rispetto a quello del suo predecessore Marco Giampaolo lo si noterà solo domenica, dopo la prossima gara di campionato contro il Lecce.

Ma alcuni primi indizi sul modo di ragionare e di agire del neo tecnico rossonero cominciano a spuntare: Pioli è un allenatore che punta sull’equilibrio e sull’essenzialità, non ama il gioco virtuoso e utilizza spesso schemi piuttosto ‘classici’ e cura in particolare la solidità difensiva delle sue squadre.

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Milan, cambiano le gerarchie: Biglia esclude Bennacer

Il fulcro del gioco di Pioli dovrebbe essere quasi certamente una vecchia conoscenza dell’allenatore: quel Lucas Biglia già allenato dal tecnico emiliano ai tempi della Lazio.

Sotto l’egida di Pioli l’argentino disputò un paio di stagioni ottime con la maglia biancoceleste, dimostrando tutte le sue qualità: esperienza, visione di gioco, intelligenza nella gestione del possesso palla. Caratteristiche che però a Milanello nessuno ha mai intravisto negli ultimi due anni.

La missione è quella di rilanciare Biglia, affidandosi alla maturità dell’ex laziale. In questo senso rischia seriamente il taglio il giovane Ismael Bennacer, regista algerino che Giampaolo spesso ha preferito all’esperto compagno di reparto come metronomo davanti alla difesa.

Pioli preferisce l’esperienza: lo dice la sua storia

Bennacer, classe 1997, ha ben undici anni in meno di Biglia. Ed in una piazza come quella milanista ciò può influire nelle gerarchie del centrocampo.

Non a caso Pioli, che in carriera non ha disdegnato l’utilizzo di giovani talenti, preferisce storicamente calciatori maturi e affidabili nelle zone nevralgiche del campo, come per l’appunto nel ruolo di regista.

A Firenze ad esempio si affidava al senno tattico del quasi trentenne Milan Badelj; come già detto ai tempi della Lazio era proprio Biglia il suo leader del centrocampo. E ancora prima Pioli si affidò a gente del calibro di Gary Medel (Inter), Diego Perez (Bologna) o Michele Marcolini (Chievo).

Tutti esempi molto simili a Biglia: esperti, con tanti gettoni nel calcio che conta alle spalle, abili a coprire la difesa con il loro importante spirito tattico.

E chissà che Pioli, piuttosto che accantonarlo, non trovi un nuovo ruolo per Bennacer. Magari provandolo da mezzala, posizione nella quale ha vinto la Coppa d’Africa da protagonista con l’Algeria.

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