L’ex rossonero Manuel Locatelli, oggi al Sassuolo, ha parlato del suo passato milanista e del motivo per cui ha scelto altre strade.
In molti si sono rammaricati nel momento del suo addio al Milan per passare al Sassuolo, con l’impressione che Manuel Locatelli potesse dare ancora molto alla causa rossonera.
Il talento classe ’98 è cresciuto nel vivaio di Milanello, ma come accaduto di recente a tanti altri suoi giovani colleghi il Milan è diventato presto solo un lontano ricordo. Ha scelto di rilanciarsi a Sassuolo, preferendo la provincia piuttosto che le pressioni della grande piazza.
Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Locatelli ha ripercorso alcune tappe della sua giovanissima carriera, passando ovviamente dai periodi rossoneri e spiegando i motivi del suo addio nell’estate 2018.
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Locatelli e l’addio al Milan: “Troppe aspettative su di me”
Con umiltà e un pizzico di rammarico Locatelli ricorda il gol segnato in Milan-Juventus del novembre 2016, che sembrava averlo lanciato come talento assoluto: “Quel gol mi ha cambiato la vita, è uno dei miei momenti più belli, lo racconterò ai miei figli. Però c’è anche il lato negativo: su di me si sono create troppe aspettative. E quando le cose non andavano bene, ne ho sofferto. Non ero un fenomeno prima e non sono diventato un brocco dopo, sono sempre uguale, con la voglia di migliorarmi e di sentirmi sempre più importante. Ma ora mentalmente sono più forte, più pronto ad affrontare le aspettative”.
Indimenticabili i dieci anni passati tra giovanili e prima squadra del Milan: “Un capitolo fondamentale. Mi dispiace per come ci siamo lasciati perché io ho il Milan e i suoi tifosi nel cuore: quando vedo San Siro è un’emozione diversa, che provo solo lì”.
Il centrocampista ha dato anche un suo personale parere sul progetto sportivo rossonero: “Progetto in fase di costruzione, ma sta durando un po’ troppo, perché il Milan deve tornare quello che è, per la storia, i tifosi e le ambizioni che ha”.
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