Nuovo San Siro, le ultimissime: dalle parole del presidente Paolo Scaroni alla “minaccia” Sesto che resta viva. Milan-Inter e il Comune ancora non hanno raggiunto un’intesa.
Milan e Inter, entra nel vivo la questione stadio. La situazione resta fondamentalmente la stessa: le società spingono per un nuovo moderno impianto con un’intera riqualificazione del territorio, il Comune invece preferirebbe non demolire il San Siro ma ristrutturarlo e renderlo all’altezza.
Ma la seconda è un’ipotesi che i club hanno abbandonato da tempo. Lo ha ribadito anche il presidente rossonero Paolo Scaroni al Tg regionale: “Siamo convinti che la ristrutturazione di San Siro, fatta con due squadre, sia una missione impossibile. O meglio è fattibile ma le due squadre dovrebbero giocare lontano da San Siro per tre anni”.
Ma dall’altra parte – evidenzia Tuttosport – non c’è da stupirsi se il Comune abbia chiesto una ‘perizia indipendente’ sulla ristrutturazione di San Siro. E a tutto questo va aggiunto il fatto che sono giorni caldissimi a Palazzo Marino in vista dell’approvazione del nuovo Piano di Governo del territorio, il quale deciderà anche la possibilità o meno di edificare grattacieli nell’area di Piazza d’Armi. E a tal proposito va ricordato che sia il progetto di Populous, quanto quello di Manica Cmr Sportium, prevedono la costruzioni di torri.
A questa discussione seguirà quella per l’approvazione del Pgt: per San Siro l’indice volumetrico fissato è a 0,35, mentre i club, che vogliono utilizzare la legge per gli stadi, ne chiedono il doppio. Sullo sfondo – assicura il quotidiano – resta la “minaccia” sul tavolo resta sempre quella di traslocare a Sesto San Giovanni.
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