Bruno Longhi ha commentato il momento attuale del Milan. L’arrivo del nuovo allenatore Stefano Pioli, l’esonero di Giampaolo e le potenzialità della rosa.
Il Milan deve rialzare la testa. I risultati sin qui non sono stati soddisfacenti, e la dirigenza ha deciso di esonerare Marco Giampaolo per affidare la squadra a Stefano Pioli. Il commento, ai microfoni di Sky Sport, di Bruno Longhi.
Il noto giornalista, riprendendo le parole di Pioli sull’intensità di gioco che vuole per il suo Milan, ha analizzato: “Leao è uno che ti dà intensità, così come lo è Paquetà e Bonaventura“.
Le differenze tra Giampaolo e quel che dovrebbe essere il Milan di Pioli: “Pioli è uno che migliora i singoli e in questo modo migliora anche la squadra. Deve dare grande intensità al Milan, con Giampaolo teneva tanto palla ma non affondava mai”.
Nello specifico su Marco Giampaolo: “Finora nel Milan si sono viste poche idee, ero convinto che Giampaolo potesse fare bene in rossonero. Purtroppo le idee sono rimaste nella sua testa, in campo non si sono viste. Allenare a Milano e a San Siro è diverso che farlo in altre piazze”.
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Bruno Longhi ha difeso ed elogiato uno dei giocatori del Milan più criticati, Jesus Suso: “Molti dicono che sia la disgrazia del Milan, ma tutte le squadre si spaventano quando devono affrontarlo perchè è un giocatore che può inventare qualcosa da un momento all’altro. Per me il Milan non può prescindere da Suso che è il giocatore più tecnico della rosa milanista. E’ lui che deve accendere la luce”.
Su Krzysztof Piatek, e il periodo negativo che sta attraversando in questo inizio di stagione, ha riferito: “Uno dei lavori che deve fare Pioli è che il polacco non sia libero di mente e non venga incatenato dagli schemi”. Speriamo che il polacco si riprenda presto. Due gol in sette partite, entrambi su rigore, sono un bottino troppo magro per un bomber come lui.
Relativamente al nuovo stadio, Bruno Longhi ha riferito le sue perplessità sul progetto di Inter e Milan: “Sono fedele alla storia di San Siro e non riesco a capire perché il presidente del Milan continui a dire che non si possa ristrutturare. Vedo un forte interesse soprattutto economico da parte delle proprietà di Inter e Milan”.
Più volte si è parlato dei perché non è fattibile una ristrutturazione dell’attuale impianto. Anzitutto si tratta di questioni economiche: esborso eccessivo per la mole limitata di lavoro che si può fare. Logistico: perché durante la ristrutturazione, che durerebbe anni, dove giocherebbero le due squadre? Queste sono solo due delle motivazioni per le quali è sconsigliato ristrutturare l’attuale impianto.
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