Milan, sarà Stefano Pioli l’erede di Marco Giampaolo: sfumato Luciano Spalletti, la società ha puntato sul 53enne emiliano. Ecco cosa è successo nelle ultime ore.
Fuori Marco Giampaolo, dentro Stefano Pioli. Come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, è questo lo scenario definitivo in casa Milan. Da un ex Inter a un altro: sfumato di fatto Luciano Spalletti, la società ha poi deciso di virare sul 53 di Parma in nerazzurro nella stagione 2016/17.
Non c’era tempo per aspettare Spalletti. Il Diavolo ha fretta, mentre l’accordo tra tecnico e il club di Suning richiedeva giorni e giorni. Eppure aveva dato il suo sì di massima a Zvonimir Boban e Paolo Maldini. Ma nel mezzo c’era un muro di 16 milioni di euro, a cui è difficile rinunciare, e così è sfumato tutto.
Il presidente Steven Zhang, che ha già pagato tre mensilità, era disposto a riconoscergli altri due milioni lordi per concedergli la risoluzione. Ma con questa proposta Spalletti avrebbe lasciato per strada quattro milioni lordi per il finale di questa stagione. Così quando il suo legale ha chiesto il riconoscimento dello stipendio dell’intera stagione, i dirigenti nerazzurri hanno deciso di ritirare anche la proposta iniziale.
Segnali di come le parti non si siano lasciate affatto bene dopo la passata stagione, e il club rossonero non poteva di certo stare a guardare. Sotto traccia, però, anche lo stesso Milan ha scelto di non assecondare le esigenze economiche di Spalletti, il quale aveva messo in preventivo un nuovo contratto sino al 2022 da 4,5 milioni netti a stagione: un anno di contratto in più, in pratica. Operazione impegnativa. Ed è anche per questo, in fondo, che poi è arrivata la fumata nera.
Milan, ecco il contratto di Pioli
La scelta finale pertanto è ricaduta su Pioli, tenendo in considerazione le sue qualità tecniche e lo spirito aziendalista. Così già ieri sera Boban e Maldini lo hanno contattato e questa mattina il duo proporrà al tecnico un contratto fino al 2021 con uno stipendio da un milione e mezzo a stagione.
Giampaolo nel frattempo aspetta, ma non gli è stato comunicato ancora l’esonero. Un licenziamento – rivela la rosea – virtualmente definito già alla lettura delle formazioni a Marassi. La scelta porta ancora la firma di Boban e Maldini: sono loro i garanti per Pioli, ottenendo delega e sì della proprietà e dello stesso amministratore delegato Ivan Gazidis.
Milan, Giampaolo e la genesi di un nuovo fallimento