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Genoa-Milan, azzardo Giampaolo: il perché dell’esclusione di Leao

L’esclusione di Rafael Leao dai titolari in Genoa-Milan ha fatto molto discutere. La nostra analisi sul perché della scelta da parte di Marco Giampaolo. 

Marco Giampaolo (©Getty Images)

Abbiamo provato a dare unaa spiegazione quanto più logica possibile a quel che nel pre-partita di Genoa-Milan sembrava una stranezza illogica: ovvero l’esclusione dall’11 titolare di Rafael Leao.

Quel che era stato il migliore in campo per distacco su tutti gli altri nelle tre uscite precedenti, non veniva schierato da Marco Giampaolo in quella che poteva essera (e potrebbe essere ancora, viste le recenti indiscrezioni) la sua ultima partita da allenatore del Milan.

Cos’è passato per la testa al tecnico al momento di dare la formazione? Perché ha preferito tenere fuori il più imprevedibile, e libero mentalmente, tra i giocatori in rosa? Proviamo a rispondere a queste e altre domande che si saranno posti tutti i tifosi rossoneri.

Giampaolo, perché Rafael Leao in panchina?

Cercheremo di essere quanto più brevi e soprattutto concisi, nel fornire le nostre spiegazioni sulla scelta di Marco Giampaolo di escludere Rafael Leao dai titolari in Genoa-Milan.

Partiamo da Krzysztof Piatek, che in settimana è stato più volte annunciato come possibile escluso dal primo minuto. Alla fine il polacco è andato in campo, ma questa volta con il pensiero – nella testa di Giampaolo – che al suo posto avrebbe potuto schierare da prima punta un giocatore a lui più funzionale: proprio Leao.

Dunque è questa la possibile motivazione dell’esclusione di Leao: avere un’alternativa valida a Piatek nel caso il polacco avesse fallito – come effettivamente è successo.

Giampaolo da prima punta preferisce un giocatore che sappia giocare per la squadra, controllare il pallone spalle alla porta e farlo girare con qualità. Tutte situazioni in cui – ultimamente – Piatek ha clamorosamente deluso.

Se Leao avesse giocato titolare da esterno sinistro, e Piatek avesse fatto male come poi realmente ha fatto, non sarebbe potuto comunque uscire per mettere Leao centrale.

L’accusa al tecnico poi sarebbe stata “perdi, e togli un’attaccante per mettere un esterno?”. Perché con Leao titolare, e Piatek sostituito a fine primo tempo, chi sarebbe entrato? Non c’era una prima punta in panchina. A nostro avviso, inoltre, con Leao titolare al posto di Bonaventura, l’andamento del primo tempo sarebbe comunque stato simile.

Ed è per questo che parliamo, nel titolo, di “azzardo”. Giampaolo ha mandato un messaggio (nemmeno troppo velato) a dirigenza, squadra, ma soprattutto a Piatek: “Non sei insostituibile. Anzi, Leao è pure un attaccante a me più funzionale”. Immaginiamo possano essere stati questi i pensieri del mister.

Chiudiamo la nostra analisi con una precisazione: non si tratta di una difesa al tecnico rossonero – che in questo scellerato inizio di stagione del Milan ha diverse colpe – quanto un’analisi su una scelta (l’esclusione di Leao) che è sembrata per certi versi inspiegabile.

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Scritto da
Giacomo Giuffrida