L’esultanza, il gol alla Fiorentina, Kakà, Maldini, Cristiano Ronaldo. Ai microfoni di DAZN Rafael Leao si racconta.
Rafael Leao in questo momento è sulla bocca di tutti. L’unico, insieme a Gianluigi Donnarumma – i due condividono l’anno di nascita – a salvare la faccia in Milan-Fiorentina. Straordinaria la rete del 3-1 finale, una serpentina per saltare mezza difesa e poi il tocco dolce.
Intervistato da DAZN (gratis per un mese intero), ha raccontato perché esulta simulando una telefonata (come Gabriel Jesus del Manchester City): “La mia esultanza è per mio papà, ‘lo chiamo’ se non riesce a vedere la partita. Dopo il gol alla Fiorentina? Ho chiamato lui, sì“. Su come ha reagito il padre al gol: “Era molto contento ed emozionato, ha pianto. Mi ha visto crescere e ha lavorato molto affinché arrivassi sin qui. E quindi era davvero contento per il mio primo gol“.
Leao racconta poi quella giocata: “Un momento di fantasia. Non avevo nulla da perdere… Ho provato a fare ciò che poi ho fatto ed è andata bene. Una giocata istintiva“. Sulla differenza fra il suo modo di giocare di adesso rispetto al Lille: “Lì ero più un uomo d’area, andavo poco nell’uno contro uno. Facevo gol ma non tante finte“.
Sulle difficoltà del calcio italiano e sulla sua crescita futura: “In Italia il calcio è diverso, soprattutto tatticamente. Sto migliorando giorno per giorno. L’allenatore, che io reputo sia un grande, mi aiuta tanto e penso che quando avrò imparato la tattica sarò un giocatore migliore. Tutti mi appoggiano, mister compreso. Devo ringraziare per l’opportunità che mi è stata data“.
Inizia a parlare dei giocatori ex Milan che più gli piacevano: “Kakà, Ronaldinho, Pato, Robinho, Maldini. Mi ha chiamato lui ed è stato importante per convincermi parlandomi del progetto. Da quella telefonata di Paolo non ho avuto bisogno di altro per accettare“.
Milan, Leao su Kakà e Cristiano Ronaldo
A proposito di Kakà: “Sì, era molto forte, rapido, segnava molti gol per la posizione in cui giocava, è stato un idolo nel Milan. Sono contento di rappresentare la squadra in cui ha giocato lui. Rui Costa? Grande giocatore, portoghese come me. Spero di diventare un grande e di fare la differenza come ha fatto lui”.
Ma il suo idolo è Cristiano Ronaldo: “E’ portoghese, mi ispira molto, ha lavorato molto per raggiungere questi traguardi, un idolo per me e per tutti i portoghesi, è un esempio. Quando lo incontrerò? Sarà strano perché l’ho visto soltanto in TV o alla PlayStation… Sarà un orgoglio per me. Velocità, finalizzazione“.
Il suo primo allenatore lo ha paragonato proprio a CR7: “Sì, mi paragonò a lui, lavorammo molto bene insieme. Si aspettava tanto da me. Ma è eccessivo paragonarmi a Cristiano…“. Poi consiglia il giornalista chi seguire su Instagram: “Piatek mette belle cose nelle Storie, anche Paquetà è bravo. E poi devi seguire me, perché così farò molti gol“.
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