La Gazzetta dello Sport ha analizzato il saldo dell’ultimo decennio e il Milan è fra le top d’Europa. Eppure, la crisi sembra non avere fine…
Uno spreco di denaro non banale. Lo definisce così la Gazzetta dello Sport di oggi il passaggio di proprietà del Milan da Silvio Berlusconi a Elliott Management Corporation, con in mezzo il capitolo cinese targato Yonghong Lì.
Se prendiamo in considerazione i cinque top campionati d’Europa, il Milan è la quinta squadra per spese nei trasferimenti dell’ultimo decennio, quindi dal 2009 al 2019. Nel saldo fra acquisti e cessioni, che è il dato più importante per il club, la società rossonera “vanta” un -439 milioni di euro ed è dietro soltanto a Manchester City, Paris Saint-Germain, Manchester United e Barcellona, cioè i quattro club che spendono di più sul mercato. Addirittura il Milan è davanti a Real Madrid, Juventus, Chelsea e anche Inter.
Se invece prendiamo in considerazione soltanto il saldo del 2019, il Milan è in negativo per 153 milioni, peggio hanno fatto solo Real Madrid e Aston Villa. La deriva è iniziata con gli ultimi terribili anni di gestione Berlusconi, che hanno portato ad un clamoroso ridimensionamento della squadra. Poi Yonghong Lì, la proprietà cinese che ha speso più di 200 milioni nell’estate del 2017, con i colpi Leonardo Bonucci (42 milioni), André Silva (34 milioni) e tutti gli altri, da Rodriguez a Calhanoglu, da Kalinic a Musacchio e così via.
Lucas Paquetà e Krzysztof Piatek le ultime spese per un totale di 70 milioni. Entrambi oggi valgono molto meno rispetto a quanto sono stati acquistati e questo è un grosso problema. Ma è chiaro che è legato alle prestazioni in campo, loro e della squadra. Se da qui alle prossime settimane dovesse cambiare qualcosa, il valore salirebbe nuovamente così come era successo nei mesi scorsi.
Pesa tantissimo anche l’incapacità di vendere. Pochissime buon plusvalenze sono state realizzate in questi anni. L’ultima Patrick Cutrone, venduto a 18 milioni al Wolverhampton. Considerati i tempi che corrono, si poteva fare anche meglio…
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