Romagnoli ammette: “Ognuno giocava per cavoli propri”

Il capitano del Milan ha accusato la sua squadra, dopo il k.o. di ieri, di aver pensato troppo ai propri interessi e non al gioco di gruppo.

Alessio Romagnoli
Alessio Romagnoli (Getty Images)

Fa davvero male la sconfitta di ieri del Milan, maturata in casa contro una Fiorentina davvero sorprendente e ben messa in campo.

Un k.o. doloroso non tanto per la classifica, ancora piuttosto corta visto che siamo alla sesta giornata, ma più che altro perché mina ogni certezza del Milan di Marco Giampaolo. Il tecnico è già in crisi ed il valore della rosa messa in piedi dai dirigenti è subito in forte discussione.

Ieri, tra le dichiarazioni più forti del post-partita, spuntano le accuse vere e proprie di capitan Alessio Romagnoli. Il difensore rossonero è forse risultato tra i meno deludenti nella notte di San Siro, anche se ha faticato non poco ad arginare gli show di Ribery e le incursioni di Chiesa e Castrovilli.

Nella mix-zone dello stadio ‘Meazza’ Romagnoli non ha usato mezzi termini: “Sembrava proprio che ieri ognuno giocasse per i cavoli propri. I motivi non li so, ma la squadra era scollata e spaccata in due. Ora pensiamo solo ad uscire da questa situazione, appoggiando fino alla morte mister Giampaolo”.

Un’ammissione davvero dura del capitano, che ovviamente preoccupa i suoi tifosi: il Milan ad oggi fatica ad essere una squadra vera e propria. Ma solo con il lavoro e con la serietà si può uscire da questa situazione.

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