Intervenuto a Sky Sport, Paolo Maldini ha parlato nel post-partita di Milan–Fiorentina. Il direttore tecnico rossonero ha parlato con molta chiarezza ed è partito confermando ancora Marco Giampaolo, senza nessun dubbio.
Sull’allenatore infatti ha detto: “Ripeto ciò che ho detto domenica: l’allenatore è stata una scelta nostra e condivisa, lo difenderemo sempre. Giusto dargli tempo. Sappiamo di avere una squadra giovane, sapevamo i possibili problemi. Pensavamo di far meglio, quattro sconfitte in sei gare sono tante“.
Maldini e la società erano consapevoli di ciò a cui andavano in contro: “Sembrerebbe non esserci una via d’uscita. Ma c’è, ed è attraverso il lavoro e il miglioramento del gioco che non scorre come dovrebbe. I giocatori devono fare auto critica. Sapevamo che con un gruppo giovane e fin quando la leadership dell’allenatore non entra, paghiamo. La proprietà lo sa perché puntare sui giovani, in uno stadio così importante e in un club così importante, è dura“.
Oggi dura contestazione dei tifosi che hanno lasciato San Siro in netto anticipo: “E’ giusta. Lo scorso anno ci hanno sempre applaudito, quest’anno lo stesso. Oggi era anche giusto una dimostrazione del genere. Le responsabilità sono da condividere, altrimenti il peso è troppo forte. Se parleremo alla squadra? C’è l’idea di fare auto critica generale, senza nemmeno il bisogno di troppe parole. Siamo alla sesta di giornate, sembra tutto perso. Sappiamo bene che le situazioni si ribaltano in un anno. Ciò che preoccupa è l’involuzione da Torino a oggi“.
Come si spiega la differenza di prestazione fra Torino e stasera: “Non so, è strano. Se guardi il nostro pre campionato, siamo andati a giocare contro Bayern, Benfica e Manchester facendo ottime partite sotto tutti i punti di vista. Poi siamo rientrati, abbiamo trovato un po’ di traffico in zona centrale e abbiamo avuto difficoltà tattiche e questo ha minato le nostre sicurezze. Spiegare quel passo indietro così importante è difficile. L’unica spiegazione è giocare a San Siro. Spesso questa cosa non si calcola… La maglia è molto pesante, la storia pure, e la squadra non è quella di una volta“.
Su cosa succederà da qui ai prossimi giorni: “Condivideremo i problemi con l’allenatore e i giocatori. La parolina bisogna darla, soprattutto in momenti delicati. Ma non è questo il caso. Ci sono bravissimi ragazzi, anzi, molte volte ci aspettiamo reazioni diverse, di qualcuno che tiri fuori gli attributi. Ma queste sono cose che abbiamo messo in preventivo. Alternative tattiche? Giampaolo lo sa, conosce tanti moduli, il calcio non è limitato ad un numero. Le variabili di questo gioco sono enormi. Nella stessa partita ci sono alti e bassi, di personalità e fisici, e devi essere pronto a capire dove c’è spazio. Questo è rivolto anche ai giocatori, che pur giovani qualche esperienza ce l’hanno“.
Giampaolo: “Milan frenato e disorganizzato. Convinto delle mie idee”