Milan-Fiorentina, l’intervista di MilanLive ad Alessio Crociani di ViolaNews e Radio Sportiva. Le ultimissime da Firenze in vista di un match già fondamentale per Marco Giampaolo.
Milan-Fiorentina, il primo crocevia di 180 minuti fondamentali. Sei giornate dopo, è già allarme rosso in casa rossonera. Marco Giampaolo non è rischio, non ancora, ma lo score a rilento ora necessita di una svolta immediata.
I segnali giunti da Torino sono stati anche incoraggianti, ma non bastano. Non da soli. Questa volta bisognerà coniugare qualità e praticità: oltre a convincere, il Diavolo dovrà anche vincere.
Ma non sarà semplicissimo contro la Fiorentina di Vincenzo Montella, guidata dall’esperienza e leadership di Franck Ribery e dallo spirito indomito e talentuoso di Federico Chiesa.
Per sapere le ultime in casa viola e commentare il match, la redazione di MilanLive.it ha contattato il collega Alessio Crociani, firma del portale Violanews e giornalista presso Radio Sportiva.
La Fiorentina torna a vincere 220 giorni dopo: com’è adesso l’umore in città?
“Sicuramente migliore rispetto a quello di lunedì scorso. I sette mesi senza vittorie avevano annebbiato la vista a tutti, ma fattori come il cambio di proprietà/rivoluzione societaria, il mercato fatto di rincorsa, la squadra quasi totalmente nuova e un inizio di campionato ai limiti dell’impossibile erano comunque da prendere in considerazione. Un po’ di ragionevolezza in più nei giudizi non avrebbe guastato… Ora che la psicosi da vittoria è alle spalle, sia per la città che per la squadra, e possiamo finalmente guardare avanti con più serenità. Senza dimenticarsi dell’unica, vera discriminante: questa era, è e resterà un’annata di costruzione per la Fiorentina”.
Genoa-Fiorentina 2-1 o Atalanta-Fiorentina 2-2, qual è la vera viola versione trasferta?
“Secondo me nessuna delle due. A Genova la squadra ha disputato la sua peggior partita, mentre a Parma i viola hanno fatto meglio ma subendo tantissimo. Vero, davanti aveva una realtà ormai consolidata nel panorama calcistico italiano come l’Atalanta, il risultato ci sta tutto, ma credo che la vera Fiorentina la vedremo verso la fine di ottobre. Intanto, dalla trasferta di Marassi a quella del Tardini, abbiamo visto la differenza che c’è tra una Fiorentina senza Ribery e con Ribery. Pensare che qualcuno aveva già bollato il suo acquisto come operazione di marketing…”.
C’è timore a Firenze per questo Milan?
“Timore no, ma i passi in avanti fatti dai rossoneri a Torino, uniti alla loro voglia di riscatto e all’effetto San Siro, impongono massima attenzione. Servirà una Fiorentina cattiva, perché la più grave carenza palesata dal Milan in questo inizio di stagione è la grinta. ‘Aggredirli’ subito con i ritmi imposti dai viola nel primo tempo contro il Napoli può essere una soluzione”.
Milan-Fiorentina è una gara delicata in casa rossonera, cosa prevedi?
“Penso che al momento Giampaolo non rischi la panchina. Per me è giusto così, le sue responsabilità finiscono dove iniziano quelle di chi ha costruito una squadra mediamente talentuosa ma anche molto acerba, forse troppo timida in alcune circostanze. Il tecnico ha sicuramente commesso qualche errore, ma non gli si può chiedere miracoli”.
Montella può invece prendersi una ‘rivincita’ contro il Diavolo: ci riuscirà?
“Speriamo, ma forse parlare di rivincita è un po’ eccessivo. Il suo Milan, rispetto a quello di oggi, era completamente diverso: lo era la proprietà, ma anche la dirigenza e parte dei giocatori. Anche in questo caso propongo la stessa riflessione fatta per Giampaolo, anche se le situazioni sono diverse: gli sbagli del tecnico ci sono stati, ma quanto peso hanno avuto in rapporto alle scelte disastrose della coppia Fassone-Mirabelli e alla scellerata gestione Yonhong Li?”.
Quali sono le probabili scelte di formazione del tecnico?
“Montella dovrebbe puntare ancora sul 3-5-2 visto dalla gara contro la Juventus in poi. Al momento, per i giocatori a disposizione, è il modulo che offre più garanzie. Gli spifferi da casa viola suggeriscono la conferma dell’undici iniziale anti Samp, ma è anche vero che alla terza gara giocata nel giro della settimana non sorprenderebbe vedere qualche cambio. Forse uno a centrocampo, dove scalpitano Benassi e Zurkowski, mentre là davanti è difficile immaginare una Fiorentina senza Ribery o Chiesa”.
Intanto c’è stato il ritorno di Rebic in Italia: sarà la volta giusta?
“Sarò sincero: Rebic non mi ha mai fatto impazzire, compreso quello degli ultimi tempi. Devo però riconoscere i passi avanti fatti rispetto all’avventura in viola. Ha un carattere un po’ particolare, avrete modo di scoprirlo. Secondo me è un buon giocatore, duttile, ma non l’attaccante capace di far svoltare il Milan. Oltretutto, in questo momento, Piatek e Leao sono avanti in ordine gerarchico”.
Corsa Champions: chi ha più chance, Fiorentina o Milan?
“Per me hanno entrambe pochissime chance, vicine allo zero, ma se devo indicare una squadra scelgo il Milan. Sicuramente i rossoneri hanno più pressione in questo senso, anche se non ne capisco il senso. E’ una stagione di ricostruzione per tutte e due le compagini, sarebbe ingiusto pretendere subito la qualificazione in Champions”.
In conclusione, il tuo pronostico sulla gara.
“Il Milan non può perdere, ma d’altra parte la Fiorentina arriva da un buon momento. Non so se sarà una bella gara, ma sicuramente sarà tirata e ricca di pathos: è il primo crocevia della stagione sia per i viola che per i rossoneri”.