Marco Giampaolo e Zvonimir Boban: in questi primi 100 giorni di Milan, non sempre i due hanno avuto le stesse idee. Dal calciomercato alle indicazioni sul campo: la ricostruzione de La Gazzetta dello Sport.
Dalla presentazione di Marco Giampaolo a Torino-Milan, i primi 100 giorni del nuovo Diavolo. Tempo in cui non sempre il tecnico e Zvonimir Boban sono andati alla stessa velocità, come riferisce La Gazzetta dello Sport. Anzi…
Il primo rinforzo che l’allenatore avrebbe voluto, per esempio, era un difensore centrale: non una priorità assoluta in senso tecnico o numerico, ma un’esigenza dettata dai tempi di inserimento nei meccanismi difensivi. Il centrale alla fine è arrivato, sì, ma solo il 7 agosto e dopo aver seguito profili sicuramente più pronti e blasonati di Léo Duarte.
Il play maker fondamentale per il gioco rossonero, invece, è stato individuato in Ismael Bennacer, che ha avuto anche un gradimento condiviso, ma che è emerso dopo un lungo casting in cui il Milan aveva valutato profili più esperti.
In attacco – sottolinea il quotidiano – non è stata questione di velocità, ma proprio di strade che portano in diverse direzione. Boban, infatti, voleva vendere Silva e a tre giorni dalla chiusura del mercato, mentre il portoghese è stato titolare a sorpresa contro il Brescia, scavalcando anche Krzysztof Piatek, ritenuto poco adatto dal tecnico a condividere gli spazi in area.
La questione Suso si era aperta ancora prima: per l’allenatore è “un fuoriclasse”, per Boban un giocatore sacrificabile per poter reinvestire su Angel Correa. Mentre l’allenatore ‘trattiene’ Suso, la società convoca l’agente dopo 24 ore per trattarne l’uscita.
Per Giampaolo Suso è un ottimo trequartista, per il Cfo solo un esterno. Per Giampaolo sarebbe ideale un ultimo rinforzo di qualità, magari quel trequartista che gli manca in rosa, e invece arriva un esterno come Ante Rebic, un combattente abituato alla fascia sinistra.
Tre mesi dopo, le strade iniziano finalmente a incrociarsi. Sprazzi di gioco e personalità a Torino, nuovi acquisti in campo e un sistema che può valorizzare tutti, Rebic compreso. Boban, infatti, malgrado il risultato, ha apprezzato la partita di Torino e ha ribadito così la fiducia nel tecnico, così come l’intera dirigenza.
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