Giampaolo: “Milan, rialziamoci. Nessun caso Piatek. Esonero? Non ci penso”

La conferenza stampa di Marco Giampaolo alla vigilia di Torino-Milan. Il mister rossonero vuole una reazione dalla squadra dopo il derby perso.

marco giampaolo in conferenza stampa
Marco Giampaolo (foto ACMilan.com)

Siamo nel giorno che precede Torino-Milan, partita valida per la 5ª giornata del campionato Serie A 2019/2020, e c’è tanta curiosità di capire che formazione schiererà Marco Giampaolo domani.

Ed è interessante anche sapere quale sia il clima nell’ambiente dopo la cocente sconfitta nel derby contro l’Inter. Ci si aspetta una reazione dalla squadra. Questi e altri argomenti saranno al centro della conferenza stampa che oggi il mister sostiene come di consueto presso il centro sportivo Milanello. Si inizia alle ore 14.

Verso Torino-Milan: la conferenza stampa di Giampaolo a Milanello

Noi di MilanLive.it riportiamo live tutte le dichiarazioni di mister Giampaolo sui vari temi alla vigilia di Torino-Milan.

Le aspettative dei tifosi: “La percezione dei tifosi la immagino, c’è delusione dopo il derby. Abbiamo il dovere di ripartire, rimettere a posto le cose e rialzarci. L’ho constatato in settimana, la squadra lavora bene ed è sempre più fidelizzata. Alle delusioni dobbiamo reagire, non bisogna lasciarsi sconfiggere. Dobbiamo giocare a testa alta, ormai il derby non si può rigiocare“.

Il gioco ancora latita: “Sono consapevole di cosa bisogna migliorare e quale dovrebbe essere il modello di performance. Non siamo contenti, lavoriamo per essere più forti e convincenti. Dobbiamo essere più padroni del gioco e della partita. Conosciamo le difficoltà e lavoriamo per progredire. La disponibilità dei ragazzi è sempre attiva e positiva“.

Il Torino: “Dobbiamo andare a Torino a fare la nostra partita, loro sono una squadra ostica e con buone individualità. Dobbiamo migliorare il palleggio, abbassando gli errori. Serve legare di più il gioco, serve fare più cose meglio“.

Turnover:Farò scelte senza pensare al turnover, poi vedremo alla prossima partita“.

Obiettivo 4° posto:E’ una domanda che significa poco per me. Serve lavorare per migliorare senza fissare l’obiettivo del piazzamento. Devi lavorare per essere forte, poi dove arriveremo dipenderà dalla qualità del lavoro e da cosa avremo saputo fare. Io ho fiducia nella squadra, può e deve migliorare“.

Caso Piatek: “Non è un caso, dobbiamo metterlo in condizione migliore per fare gol. Quagliarella? La Sampdoria non c’entra nulla, il Milan è un’altra cosa e ha altre caratteristiche. Bisogna lavorare per far rendere al massimo i calciatori. Devo mettere assieme tutte le caratteristiche dei giocatori e farli rendere al meglio“.

Confronto coi dirigenti: “Sono sempre presenti e quotidianamente ci scambiamo punti di vista, come avviene ovunque, ma niente di particolare“.

Quando può scattare la scintilla del suo Milan? Replica: “Il tempo è il mio primo alleato e il mio primo nemico. Col tempo so che possiamo migliorare, anche se so che intanto servono i risultati visto che il Milan ha un’altra storia e milioni di tifosi. Ne sono consapevole, però non posso saltare step e devo prendermi il mio tempo. Sono coerente col mio modo di essere“.

Sul rischio esonero: “Non ci penso, sono concentrato solo sul fare bene il mio lavoro“.

La condizione fisica: “Ci teniamo molto alla brillantezza fisica coi miei preparatori. Mi piace che le mie squadre abbiamo intensità, è un aspetto sul quale lavoriamo e che dovrà caratterizzare questo Milan“.

Il ruolo di Suso: “E’ tornato a giocare a destra dopo 15-20 minuti nel derby. Abbiamo giocato con tre attaccanti puri. Non è un problema di posizione, mi piace sia trequartista che sulla fascia. Io comunque devo pensare anche agli altri, devo trovare la quadra tra le caratteristiche di tutti“.

Sull’impiego di Ismael Bennacer e Theo Hernandez non si sbilancia: “O Bennacer o Biglia, o Theo Hernandez o Rodriguez“.

Il mercato: “Ormai è chiuso. Non ci sono giocatori marchiati Giampaolo, Maldini o Massara. Ci sono solo calciatori del Milan. Non guardo chi li ha presi, la carta d’identità eccetera. Guardo solamente al campo. Fanno le cose per bene, non ho nulla da rimproverare per impegno. Semmai le responsabilità sono mie“.

Giacomo Bonaventura: “Sta meglio e cresce ogni giorno. Non è detto che domani non possa ritagliarsi dello spazio. Può giocare dappertutto, dipende dal modo di giocare. Può agire davanti o in mezzo. Può essere mezzala o anche davanti. Non va consumato in corse lunghe, perché deve essere lucido negli spazi stretti“.

Cosa salvare del derby: “La squadra ha fatto bene alcune cose, ma ci siamo persi in certi dettagli. Per questo ho detto che bisogna migliorare nei passaggi, ad esempio. Non è tutto da buttare. Con i ragazzi ho analizzato gli aspetti positivi e cosa da mettere a posto.”

Milan ultimo per tiri in porta: “L’ambizione è avere tanti giocatori nella metà campo avversaria, tirare in porta è la logica conseguenza del giocare un certo tipo di calcio“.

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