Milan: ecco le colpe di società, allenatore e giocatore. L’analisi de La Gazzetta dello Sport dopo il tonfo rossonero nel derby, il che mette subito pressione al Diavolo.
Tutti hanno delle responsabilità per l’attuale situazione. Società, tecnico e anche giocatori: La Gazzetta dello Sport, giustamente, non risparmia nessuno.
Ognuno – chi più e chi meno – ha contribuito nel creare quest’attuale scenario. Partendo ovviamente dalla società, la quale però – evidenzia il quotidiano – non ha fatto un mercato da brindisi ma nemmeno da incubo.
Il problema, piuttosto, è che chi governa il Milan è percepito come una sorta di entità astratta, la quale lavora esclusivamente dietro le quinte. L’altra sera, per esempio, Gordon Singer non era allo stadio. E Ivan Gazidis non è un dirigente molto restio alla ribalta mediatica. Così tocca soprattutto a Paolo Maldini e Zvonimir Boban metterci la faccia.
Gli stessi dirigenti che hanno condotto l’ultimo mercato estivo col fardello del fair play finanziario. Ma al di là dell’occhio vigine di Nyon, alcune situazioni non hanno convinto a pieno. Tipo quella che ha portato all’acquisto di Ante Rebic piuttosto che il trequartista che Marco Giampolo aspettava dopo un’estate intera.
E a proposito di tecnico: ciò sono due aspetti che non convincono la società. Il primo è l’utilizzo col contagocce dei nuovi acquisti – e la gara con l’Inter dà ragione al management milanista -, mentre l’altro è l’insistenza di un sistema di gioco che non solo sta producendo gli effetti sperati, ma che sta anche penalizzando diversi giocatori.
Infine un terzo problema – conclude la Gazzetta – è proprio la mancata personalità di una squadra probabilmente troppo giovane. La quale poi si aggiunge alla mancanza di mordente, grinta e determinazione. Nessuno si prende delle responsabilità in campo, nessuno si fa sentire a dovere nello spogliatoio. Ed ecco, quindi, che il quadro si completa.
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