La nostra intervista al giornalista Fabrizio Biasin, molto vicino all vicende dell’Inter, in vista del derby di domani.
Siamo alla vigilia di Milan–Inter, una delle partite più attese dell’anno. Sarà la prima volta per entrambi gli allenatori: Marco Giampaolo da una parte e Antonio Conte dall’altra. Personalità opposte, così come è diversa la visione del calcio.
I nerazzurri vengono dalla brutta prestazione in Champions League contro lo Slavia Praga che ha tolto un po’ di certezze. Ma è possibile che sia stato semplicemente un incidente di percorso: per la partita di domani l’Inter resta la favorita, senza alcun dubbio. Di questo avviso è anche il giornalista Fabrizio Biasin, molto vicino al mondo nerazzurro, contattato in esclusiva da MilanLive.it.
Biasin: “Sensi leader, Lukaku in ritardo di condizione”
Che tipo di partita ti aspetti da parte dell’Inter domani?
“Sicuramente ci sarà voglia di rivalsa dopo quella partita orrenda che l’Inter ha giocato martedì per atteggiamento e incapacità di modificarla nel corso dei novanta minuti. Vero che è arrivato il pareggio, ma è stata una brutta partita. Allora io sabato mi aspetto una svolta mentale, caratteriale, perché una squadra di Conte è per definizione caratteriale, quindi sabato vedremo credo un altro atteggiamento. Ieri sono usciti fuori litigi ma quello fa parte del gioco, sarebbe bello che certe cose restassero all’interno dello spogliatoio. Ma fa niente, sono convinto che sabato vedremo una squadra più determinata”.
Cosa è cambiato da Lecce-Cagliari-Udinese allo Slavia Praga?
“L’avversario. Non ci rendiamo conto che qualsiasi squadra arriva alla fase a gironi della Champions League è una squadra di valore. Pensavamo che lo Slavia fosse una squadra a livello delle peggiori della Serie A e invece ha vinto lo scudetto, ha tantissimi nazionali, ha organizzazione e ha avuto un atteggiamento notevole a San Siro. Meritava anche di vincere. Quando affronti partite a livello europeo non basta scendere in campo e fare il solito: bisogna fare qualcosa in più, fisicamente e tatticamente”.
Pensi che il gioco propositivo del Milan possa mettere in difficoltà l’Inter?
“Anche il Milan ha i suoi problemi. Credo sarà una partita con tante dinamiche diverse. Finora il Milan non ha fatto bene e scenderà in campo con l’intenzione di fare risultato perché comunque sia è la partita che può dare una svolta in una fase cruciale della stagione. Mi aspetto una partita impegnativa fisicamente. Poi, se vengono fuori i valori, in questo momento l’Inter è superiore sul valore tecnico e di organizzazione. Bisogna considerare quella di martedì soltanto una brutta parentesi”.
Se Conte era una certezza, Sensi è una bella sorpresa.
“Sensi ha sorpreso tutti, me compreso. Immaginavo fosse un buon acquisto, perché se Conte vuole un giocatore è perché ha visto qualcosa di buono. Temevo il cambio di maglia: passare dalla provincia a Milano spesso sfalda i giocatori, qui invece è successo il contrario. Con una maglia più importante si è esaltato ed è diventato leader del centrocampo. Non teme responsabilità e questo mi fa ben sperare”.
Più difficile del previsto invece l’inserimento di Lukaku.
“Lukaku è in ritardo di condizione e fa fatica. Non si salva con la classe in caso di difficoltà fisica perché quella non è una sua prerogativa. Deve trovare la corsa e capire come funziona il gruppo e da lì iniziare a fare quello che ha fatto sempre, cioè i gol”.
Secondo te quale formazione schiererà domani Conte?
“Non ci sono certezze ma solo sensazioni. La difesa a tre con i soliti e con il ritorno di Godin. A centrocampo bisogna capire se Candreva rientra altrimenti secondo me gioca D’Ambrosio e non Valentino Lazaro, credo. In mezzo potrebbe giocare Vecino dal primo minuto insieme a Brozovic, a meno che non dovesse essere punito ma non penso, e Sensi, a sinistra confermato Asamoah e in attacco Lautaro e Lukaku, anche se Politano è molto in forma e quindi lascio aperta una porta. Sanchez? Non credo, è quello più in ritardo rispetto a tutti come ha detto anche Conte”.
GLI AVVERSARI – Inter a due facce. Sensi l’uomo in più