Milan e Inter, obiettivo nuovo stadio. No la restyling dell’attuale San Siro: i club ne spiegano i motivi nella documentazione ufficiale presentata a Palazzo Marino sull’intero maxi progetto.
Capitolo stadio, c’è il no ufficiale di Milan e Inter al restyling dell’attuale San Siro. “L’attuale Stadio Meazza non risponde alle esigenze del calcio moderno, sia per i club che per i tifosi”, inizia così il documento presentato dalle due società a Palazzo Marino.
Lo stadio – secondo quanto si legge – è considerato inadeguato anche sotto diversi punti di vista: standard di confort internazionali, sul piano normativo, sulla sicurezza delle aree e sulla disponibilità delle attività di supporto generatrici dei ricavi.
Nuovo stadio, no al restyling del San Siro: i motivi
Inoltre si legge: “L’attuale area di San Siro rappresenta inoltre una frattura nella città, che richiede una riqualificazione urbanistica e una ricucitura del tessuto rubano sotto il profilo social, funzionale, architettonico e di sicurezza”.
La ristrutturazione dell’attuale impianto, inoltre, comporterebbe costi eccessivi rispetto alla possibilità di costruire un nuovo stadio, oltre al disagio di giocare lontano altrove per quattro anni di seguito.
Non ci sono altre strutture in città che potrebbero ospitare le due squadre. E trasferirsi in un’altra città, comporterebbe minori ricavi da stadio nel periodo della ristrutturazione, oltre a considerare il danno anche per la tifoseria costretta a seguire la squadra sempre in trasferta.
Così via al nuovo San Siro. Ecco quanto si legge: “Il progetto: investimenti per 1.2 miliardi di euro per Milano e l’area di San Siro. Un nuovo stadio moderno nell’area contigua a quella dell’attuale stadio, un nuovo impianto di circa 60.000 posti a sedere, dai più alti standard internazionali”.
E ancora: “Un distretto multifunzionale nell’area dove attualmente c’è il Meazza, un nuovo distretto multifunzionale dedicato allo sport, all’intrattenimento, allo shopping, al divertimento, con la creazione di aree verdi fruibili; un luogo di aggregazione in grado di accogliere cittadini, tifosi, turisti e di vivere 365 giorni l’anno”.
Le società poi elencano anche i vantaggi con questo maxi investimento: “spazi verdi e fruibili e aree pedonali, circa 3.500 nuovi posti di lavoro, grande focus sulla sostenibilità, viabilità e sosta interrata, nuove opere pubbliche, ridotto impatto visivo dello stadio, ridotto impatto acustico, ridotto impatto energetico e una riduzione anche dell’impatto idrico”.
La zona nota designata, come noto, è quella relativa alla zona parcheggi dell’attuale San Siro, il che porterebbe alla demolizione della Scala del calcio subito dopo l’edificazione del nuovo stadio.
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