Cori razzisti verso Frank Kessie, nessun provvedimento da parte del giudice sportivo. ‘Buu’ percettibili ma Verona non è sanzionato. Ecco perché.
Nessun provvedimento per i cori razzisti di Verona contro Frank Kessie. E lo stesso vale col Cagliari dopo quanto accaduto con Romelu Lukaku. Dei due episodi di cui, addirittura, non c’è proprio traccia nel comunicato del giudice sportivo giunto al termine della terza giornata di Serie A.
Come evidenzia la La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, il motivo di questa assurda situazione è semplice: nessuno ha segnalato nulla. Se il giudice sportivo non si è pronunciato in merito, è perché il referto arbitrale non conteneva niente. In casi simili, del resto, deve essere sempre il direttore di gara ad attivare una certa procedura.
Così come niente è stato segnalato dai collaboratori federali. E ovviamente – evidenzia la rosea – il giudice può decidere e sanzionare solo in base agli elementi concreti che gli arrivano sul tavolo. In pratica, ufficialmente quei ‘buu’ non sono esistiti. E anche per questo non è stato attivato un supplemento di indagine. La storia quindi si conclude così, con la comprensibile amarezza di Kessie a cui non resta altro che la solidarietà di molti colleghi e diversi club.
Per quanto riguarda Lukaku, invece, il comunicato spiega che “sono stati percepiti alcuni versi da parte di singoli spettatori che però non sono stati intesi dal personale di servizio, né dai collaboratori della Procura Federale, come discriminatori a causa dei fischi e delle urla sopra menzionati”.
In sintesi: delibera di non applicare sanzioni a carico del Cagliari. Ma il club sardo, rispetto alla vergognosa posizione del Verona, ha fatto quanto meno mea culpa pubblicamente prendendo le distanze da certi episodi.
Ad ogni modo – conclude la Gazzetta – siccome i provvedimenti in pratica dipendono dall’entità dei decibel e dal numero di persone coinvolte, il presidente federale Gabriele Gravina ha intenzione di riunire presto tutte le componenti del calcio per cambiare la normativa e fornire gli strumenti necessari per sanzionare tutti gli episodi. Anche quelli più ridotti. Stop a qualsiasi forma di discriminazione, grossa o piccola che sia.
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