Milan e Inter, l’obiettivo resta l’edificazione di un nuovo stadio. Oggi nuovo vertice a Palazzo Marino per ulteriori dettagli sul progetto. Scartata l’acquisizione di San Siro: di seguito i motivi.
Milan e Inter, avanti insieme per il nuovo stadio. Nonostante le difficoltà e le opposizioni rispetto al nuovo maxi progetto, le due società non indietreggiano di un solo centimetro.
Anzi: l’edificazione di un nuovo impianto resta l’unica via percorribile. La sola soluzione considerata e senza possibilità di un dietrofront con un semplice restyling a San Siro.
Ma in ogni caso c’è comunque la piena disponibilità nel collaborare con Comune e città. Come infatti riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, oggi il presidente Paolo Scaroni e l’Ad nerazzurro Alessandro Antonello saranno nuovamente a Palazzo Marino.
I due dirigenti incontreranno i capigruppo dei partiti per dare ulteriori chiarimenti sul progetto di fattibilità, mostrando anche una prima fetta dei progetti architettonici. Martedì, poi, i due disegni realizzati da Populous Manica-Progetto Cmr saranno svelati pubblicamente e subito dopo partirà il sondaggio cittadino.
Aspettando sempre che il Comune si pronunci, e dovrebbe farlo entro la prima settimana di ottobre, sulla dichiarazione di pubblico interesse del masterplan, ossia il vero spartiacque per dare l’accelerata sul rivoluzionario progetto delle due società.
Non convince nel frattempo l’ipotesi dell’acquisizione del Meazza. Col seguente scenario, infatti, le due squadre, nel pieno dei lavori, dovrebbero giocare altrove per almeno 3-4 anni.
La demolizione della Scala del calcio, pertanto, resta l’unica pista considerata da Milan e Inter. Così è nato il masterplan da 1,2 miliardi di euro che prevede un’arena da 60-65mila posti nella zona occupata oggi dai parcheggi, su cui i club avranno un diritto di superficie per 90 anni. In più – secondo i piani – ci sarà un distretto di intrattenimenti con negozi, cinema, un albergo e spazi per eventi musicali. Un progetto di scala mondiale che Milan e Inter hanno in testa da tempo: il nodo resta l’attuale San Siro. Ossia il suo eventuale abbattimento.
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