Leonardo Bonucci fischiato al ritorno alla Juventus solo per contestare la società. Questo è quanto emerge dall’intercettazione dell’inchiesta Last Banner.
Leonardo Bonucci, nell’estate del 2018, è tornato alla Juventus dopo un solo anno al Milan. Fu accolto con malumore da parte della tifoseria. Che, solo apparentemente, non gli aveva perdonato il “tradimento” dell’anno prima.
In realtà, fu una contestazione falsa, organizzata ad hoc soltanto per attaccare la società. Come rivela la ‘Gazzetta dello Sport’, in un’intercettazione del 2018, il difensore rivela ad un amico di aver parlato con un ultras e di aver saputo le motivazioni dell’odio nei suoi confronti: “Mi hanno detto ‘Non per te, ma ti usano come pretesto per attaccà la società, per il caro biglietti, caro abbonamenti, certificati, striscioni, tutta sta roba’”.
A quanto emerge dall’inchiesta ‘Last Banner’, che ieri ha “tolto” alla tifoseria juventina 12 capi ultras, fra cui quello dei Drughi, il ritorno di Bonucci fu soltanto un pretesto per attaccare la società che aveva deciso di chiudere i rubinetti: basta a privilegi e biglietti da rivendere. In Juventus–Lazio del 25 agosto 2019, la prima dell’ex rossonero dopo il ritorno, fu bersagliato dai fischi, ma lo sapeva già perché ne aveva parlato con un “amico” della curva.
“In questo momento lui si trova in mezzo, è un tramite che paga anche la situazione del momento” è il virgolettato che si legge nell’ordinanza: è un’intercettazione fra uno dei capi ultras della Juve e un’amica molto stretta di Bonucci. Successivamente poi la telefonata fra il difensore e l’amico. Insomma, una messa in scena per attaccare la società, accusata in quel periodo anche del caro biglietti.
Derby e coreografie: le più belle della Curva Sud – FOTO