Leo Duarte è a disposizione e attende la chiamata di Marco Giampaolo. Il tecnico lo ha elogiato in conferenza stampa, ma gli preferisce Musacchio.
Il Milan domani sera contro il Verona al Bentegodi si affiderà sempre al solito 11 titolare, ed è ancora restìo ad affidarsi ai nuovi. Per sua forma mentis, preferisce avere più tempo per lavorare sulle idee, sulla tattica e sul “pensiero colletivo” del quale spesso ha parlato.
È successo con Ismael Bennacer all’inizio, tenuto fuori nonostante l’assenza per infortunio di Lucas Biglia, preferendo adattare Hakan Calhanoglu davanti la difesa in un ruolo mai provato. E situazioni simili stanno accadendo con gli altri arrivati, in particolare con Léo Duarte. Il difensore brasiliano è arrivato la prima settimana di agosto, ma non si è allenato moltissimo a Milanello con la squadra.
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Giampaolo spiega l’esclusione di Leo Duarte
Oggi Marco Giampaolo ha parlato in conferenza stampa del dualismo tra Duarte e Mateo Musacchio, al momento il titolarissimo al centro della difesa accanto al capitano Alessio Romagnoli.
Queste le parole del mister, anzitutto sul processo di apprendimento e inserimento di Léo Duarte: “Duarte migliora, è un ragazzo intelligente, curioso. Va dai miei collaboratori per rivedere i suoi filmati”.
E poi precisa che fare cambi tra i difensori, soprattutto centrali, è complicato: “Non mi metto però a cambiare difensori centrali con altri, è un reparto particolare. Arriverà il suo tempo. Musacchio e Romagnoli stanno facendo bene, l’argentino è forte e ha una buona leadership. Ce l’avete con quelli che c’erano prima, volete i nuovi. Ma c’è solo il Milan, non vecchi e nuovi”.
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