Tutto sul nuovo Milan Femminile di Maurizio Ganz. Due addii pesanti, un grande colpo in attacco, novità, e tanta fiducia per un nuovo esaltante campionato.
E’ semplicemente il DNA del Milan. Ambizioso, internazionale e aperto a 360°. E allora non c’è da sorprendersi di certo se c’è anche e soprattutto il club rossonero tra i grandi promotori dell’ultima frontiera del calcio mondiale: la versione femminile.
L’ultima Coppa del mondo, del resto, ne ha dimostrato prospettive e potenzialità. Ma in Via Aldo Rossi lo avevano capito da molto prima. Da un anno circa. Da quando il suddetto campionato di Serie A è passato ufficialmente sotto la gestione della FIGC.
Così via subito a un innovativo progetto rossonero. E non è affatto andata male, anzi: terzo posto in campionato, quindi Champions sfiorata, e semifinale di Coppa Italia, col Milan costretto a fermarsi solo di fronte alla Juventus. La solita, potente, Juventus. Pigliatutto tra gli uomini e despota anche nel mondo femminile.
Ma il primo vero anno del Milan femminile è stato comunque un successo, con un’emozionante e inaspettata corsa scudetto portata avanti fino alla fine. Il tutto sotto la gestione di una straordinaria Carolina Morace, capace di creare un gruppo solido e di plasmarlo sotto il piano tecnico e tattico.
Poi la rivoluzione. Quella che ha riguardato l’intero Milan, che ha inghiottito big come Leonardo e Gennaro Gattuso e che non ha risparmiato anche l’allenatrice veneziana. Così la società ha deciso di ripartire da un vecchio uomo Milan: Maurizio Ganz.
Via al nuovo corso, quindi. Iniziato quest’estate e che ha visto subito diverse diverse novità nell’organico. Si è partiti da due cessioni eccellenti: l’uscita di Thais da una parte, leader tecnico e carismatico dell’ultima formazione, e poi l’addio della talentuosa Emanuela Giugliano dall’altra.
La prima trasferitasi a Madrid, al Tacon, mentre la 22enne ha invece accettato la proposta della Roma. Uscite dettate dalla diretta volontà delle calciatrici e non dal club. Perché nel calcio femminile – doveroso evidenziarlo – le basi contrattuali non sono chiaramente simili a quelle maschili. Oltre che nei parametri economici, anche nei vincoli burocratici.
E allora vale la pena aprire velocemente questa parentesi, con una premessa fondamentale: le atlete, nel calcio femminile, non vengono inquadrate come calciatrici professioniste. Il che significa che è esclusa ogni forma di lavoro, sia autonomo che subordinata.
Risultato? Le protagoniste non posso firmare veri e propri contratti lavorativi. Non vi sono le relative tutele in ambito sanitario, assicurativo e pensionistico. C’è solo una piccola eccezione, e indovinate qual è il club italiano che ha aperto a una svolta epocale? Il Milan. Parziale, riguardante un’assicurazione previdenziale, ma comunque storica.
Ma al di là di questo, tutte le altre calciatrici firmano accordi solo ed esclusivamente economici. I quali, non essendo appunto dei veri vincoli, hanno tendenzialmente la durata di appena un anno. Solo di recente è stata inserita la possibilità di sottoscrivere un’intesa al massimo triennale, ma sono ancora poco gettonati e comunque facilmente rescindibili, volendo.
E’ tutto, quindi, nelle mani delle dirette interessate. Al termine della stagione ognuna è libera di accettare se rinnovare col club attuale, o se sceglierne un altro in base alle proposte ricevute. Tecnicamente, pertanto, sarebbe più corretto parlare di svincolo che di cessioni vere e proprie.
Il tutto in un tetto salariale di massimo 40.000 euro lordi all’anno. Ma solo per le migliori, chiaramente, e appunto senza contributi per la futura pensione. Il che significa che le meno dotate, o fortunate, guadagnano poco, si allenano tanto e difficilmente possono affiancarci un lavoro a tempo pieno. Il che spinge o a un investimento importante sulla propria carriera, o a un addio prematuro della stessa malgrado delle importanti qualità.
Ed è così – tornando a noi – che il Milan ha perso due elementi chiave dell’ultima esaltante stagione. Ma le buone notizie comunque non mancano. Perché oltre alla conferma di Valentina Giacinti, talento della nazionale e capitano milanista, sono arrivati due innesti importanti come Lady Andrade e Deborah Salvatori Rinaldi.
La prima, talento colombiano da tempo nel mirino della dirigenza, arriva dall’Atlético Nacional, mentre l’italiana approda in rossonero dopo l’ultima stagione alla Florentia. Con loro completano il reparto Valentina Giacinti, Miriam Longo e una sfortunatissima Sara Tamborini reduce da diversi infortuni.
In mediana sono state diverse le novità, quali appunto Claudia Mauri dalla Doverese, Lidija Kulis dal Glasgow City, Refiloe Jane dal Canberra United e Dominic Conc dal Malaga. Tutte si aggiungono alle già presenti Mia Bellucci, Martina Capelli, Marta Carissimi e Nora Heroum.
In difesa sono due gli arrivi: Francesca Vitale dal Mozzanica e la norvegese Stine Hovland dal Sandviken. Reparto che si completa con Laura Fusetti, Raffaella Manieri, Monica Mendes, Federica Rizza, Linda Tucceri e Sandra Zigic.
Tra i pali si ripartirà invece da Maria Korenciova, a cui è stata aggiunta la futura erede Alessia Piazza in arrivo dal Tavagnacco e con Francesca Zanzi a completare il tris.
Porta: Korenciova, Piazza e Zanzi
Difesa: Fusetti, Hovland, Manieri, Mendes, Rizza, Tucceri, Vitale e Zigic
Centrocampo: Bellucci, Capelli, Carissimi, Conc, Heroum, Jane, Kulis e Mauri
Attacco: Lady Andrade, Bergamaschi, Giacinti, Longo, Rinaldi, Tamborini
4-1-4-1: Korenciova; Rizza, Hovland, Fusetti, Cimini; Jane; Bergamaschi, Heroum, Conc, Andrade; Giacinti
La nuova avventura rossonera è iniziata ufficialmente lo scorso 24 luglio con visite mediche e test fisici. Dal 27 al 3 agosto, poi, c’è stata la preparazione a Ponte di Legno. Tranne una tremenda imbarcata dal PSG, il percorso estivo è stato piuttosto positivo:
Ora l’esordio in campionato è alle porte. Il prossimo 15 settembre, infatti, le ragazze di mister Ganz debutteranno in casa contro la Roma. Subito un inizio in salita in trasferta, mentre il primo appuntamento interno sarà sette giorni più tardi contro L’Orobica Bergamo.
Il campionato è composto da 12 squadre, dove le prime due accedono alla versione femminile della Champions League e le ultime due retrocedono. Le grande favorita resta la Juventus, con la Fiorentina che potrebbe essere di nuovo la principale antagonista. In più, quest’anno, ci sarà anche l’Inter, neo promossa in Serie A e con un derby parallelo all’orizzonte.
E a proposito di stracittadina femminile: potrebbe giocarsi a San Siro. E’ difficile, ma ci stanno provando. Sarebbe un ulteriore modo per aumentare l’appeal e la visibilità del calcio femminile. Lo scorso anno avvenne con Juventus-Fiorentina nel rush finale e fu un successo assoluto. La Coppa del Mondo di quest’estate anche l’ha ribadito e ora a Milano stanno provando a incastrare tutte le tessere del puzzle.
Per quanto riguarda l’obiettivo societario, invece, non è vincere. O almeno non obbligatoriamente. Passo dopo passo. La meta principale, innanzitutto, è la stessa della compagine maschile: la Champions League. “Per il Milan l’anno scorso è andata bene, speriamo vada benissimo quest’anno. Vogliamo andare in Champions League. Abbiamo calciatrici di 10 nazionalità diverse, siamo una squadra multinazionale”, ha riferito quest’oggi il presidente Paolo Scaroni nel corso della presentazione ufficiale.
E con fierezza evidenzia anche la svolta targata dalla società rossonera: “Il Milan è l’unica società che dà un’assicurazione previdenziale, è stato un club antesignano nel calcio femminile. E’ una strada verso il professionismo”. Dimostrazione di quanto il Milan faccia sul serio anche sul fronte femminile. Conferma ulteriore di quanto questo club sia grande in tutto e per tutto.
di Pasquale Edivaldo Cacciola