Suso ancora centrale nel progetto Milan. Lo spagnolo chiede il rinnovo e un adeguamento di contratto, ma non è una priorità.
Un’estate fra voci di mercato e nuovo ruolo. Alla fine, per il quarto anno consecutivo, Jesus Suso non si è mosso da Milanello. Roma, Lione e Siviglia ci hanno pensato sul serio ma senza riuscirci. Troppo alte le richieste del Milan.
Lo spagnolo ha una clausola rescissoria nel proprio contratto di 38 milioni: è valida soltanto per l’estero e scade ogni 15 luglio. Per questo motivo la società rossonera non ha accettato offerte inferiori ad almeno 30 milioni. Una cessione, quella dello spagnolo, che avrebbe aiutato e non poco le casse del club: Suso arrivò al Diavolo nel gennaio del 2015 quasi a zero (Adriano Galliani pagò un indennizzo di 400mila euro). Avrebbe quindi garantito una plusvalenza quasi totale.
Milan, Suso chiede rinnovo e adeguamento
Marco Giampaolo ha fatto di tutto per non farlo andar via: avrebbe dato il via libera soltanto in caso di estrema necessità. Come hanno fatto Vincenzo Montella e Gennaro Gattuso, anche il nuovo allenatore lo considera un giocatore fondamentale per le sue qualità tecniche. Ha provato a trasformarlo in trequartista e nelle amichevoli estive qualche buon segnale è arrivato. Poi però la disastrosa gara di Udine e il cambiamento col Brescia.
Giampaolo, per la prima a San Siro, lo ha schierato in un ruolo quasi da seconda punta con Samu Castillejo tra le linee: in questo modo Suso ha avuto la libertà di giocare nella sua comfort-zone e, guarda caso, proprio da quel lato è arrivato l’assist per il gol decisivo di Hakan Calhanoglu. Insomma, quella è la sua mattonella e da lì difficilmente si muoverà. Adesso troverà in Ante Rebic un altro potenziale destinatario dei suoi cross.
Il Corriere dello Sport sottolinea un presunto nodo ingaggio rappresentato dallo stipendio. Infatti il Milan lavora da tempo con Alessandro Lucci per il rinnovo di contratto: lo spagnolo chiederebbe 2 milioni in più rispetto ai 3 che percepisce oggi. Così supererebbe il tetto fissato da Elliott Management. Ma il suo rinnovo non è al momento una priorità invece: è in scadenza fra tre anni e c’è tutto il tempo per trattare. La curiosità è sulla clausola: rimarrà oppure sarà tolta?
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