Nocerino: “Ibrahimovic mi fece volare. E il gol di Muntari…”

Antonio Nocerino ricorda la sua esperienza con la maglia del Milan, quando ebbe Zlatan Ibrahimovic come compagno nella propria migliore stagione di sempre.

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Antonio Nocerino e Zlatan Ibrahimovic (©Getty Images)

Il rendimento di Antonio Nocerino nella stagione 2011/2012 fu sorprendente, senza dubbio. Arrivato al Milan nell’ultimo giorno di calciomercato per circa 500 mila euro, il centrocampista campano realizzò la bellezza di 11 gol totali.

L’ex di Juventus e Palermo si dimostrò molto abile negli inserimenti in area di rigore. Seppe sfruttare bene spazi e assist che un campione come Zlatan Ibrahimovic sapeva concedere ai compagni. Ma dopo quell’exploit, il giocatore non riuscì più a ripetersi. Nel gennaio 2014 l’esperienza al West Ham, poi Torino e Parma. Nel 2016 e 2017 in MLS all’Orlando City con Ricardo Kakà. Nel 2018 un breve ritorno in Italia nel Benevento e ora a 34 anni è svincolato, in cerca di una nuova squadra.

Nocerino ricorda l’avventura al Milan e Ibrahimovic

Nocerino ha concesso un’intervista a IlPosticipo.it e tra i temi toccati c’è stato inevitabilmente quello riguardante la sua esperienza con la maglia del Milan. Queste le sue parole: «Mi ha cambiato e mi ha fatto conoscere a livello mondiale. Per me il Milan è speciale. Quando sono arrivato ero l’ultima ruota del carro. Il Milan ha dato tantissimo perché mi sono sempre comportato in un certo modo. Ho sempre avuto rispetto di tutti e la gente mi ha voluto bene per questo. Calcisticamente mi sono divertito a giocare con quei fenomeni: per me il Milan è una famiglia».

Il centrocampista napoletano ebbe un feeling speciale con Ibrahimovic, un compagno che fu molto importante per lui e per tutto il gruppo visto che elevava il livello già negli allenamenti: «Il primo approccio con Ibra è stata un’entrata in allenamento: mi ha fatto fare un volo di 5-6 metri. Lí ho capito che aria tirava. Dovevi pedalare e andare a 2000 ad ogni allenamento. Il rapporto con Ibra è stato spontaneo: lui è molto tranquillo e serio. È l’opposto di ciò che la gente dice. E’ una persona che scherza quando è il momento di ridere, ma vuole che tu in campo vada a mille. Vuole vincere sempre. C’era tanto rispetto tra me e lui. Al Milan ho sfruttato le caratteristiche dei miei compagni: oltre ad Ibra c’erano anche altri giocatori importanti come Robinho, Boateng e Cassano. Giocare coi campioni rende tutto più facile».

Lo svedese oggi gioca proprio nella Major League Soccer, ma nella West Coast con i Los Angeles Galaxy. Zlatan e Antonio non si sono incontrati in campo, dato che il secondo aveva già lasciato l’Orlando City quando Ibrahimovic approdò in MLS.

Il mediano di origine campana, ricordando la stagione 2011/2012, non nega il rammarico per non aver vinto lo Scudetto con il Milan: «Ce l’ho, però quando non vinci significa che non lo meriti. Col senno di poi ripenso alla famosa partita con la Juve: se il gol di Muntari fosse stato convalidato, forse sarebbe finito tutto lì. Se ci fosse stata la Var il gol sarebbe stato gol, ma coi ‘se’ e coi ‘ma’ non si va lontano. Pazienza, è acqua passata. Poi anche la Var ogni tanto commette degli errori». In molti si chiedono come sarebbe andata se il gol di Sulley Muntari fosse stato convalidato…

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