Massimiliano Mirabelli torna a parlare del Milan. L’ex direttore sportivo rossonero si esprime su Cutrone, Suso, André Silva, Correa ed Elliott.
Sembra quasi lontano il periodo nel quale c’era Yonghong Li presidente di un Milan con una proprietà tutt’altro che affidabile. In realtà, il passaggio del club al fondo Elliott Management Corporation è avvenuto poco più di un anno fa.
Il direttore sportivo di quel “Milan cinese” era Massimiliano Mirabelli, che nella prima sessione estiva di calciomercato poté investire oltre 200 milioni di euro. Ne incasso anche una sessantina dalla cessioni, ma comunque il saldo fu pesantemente in negativo. Ovviamente, per fare certe operazioni ebbe l’ok dell’amministratore delegato Marco Fassone e della proprietà. Peccato che poi quegli “affari” aggravarono la situazione del bilancio e tuttora se ne pagano le conseguenze.
Oggi Mirabelli è intervenuto a Radio Sportiva per commentare alcune operazioni di calciomercato effettuate dal Milan in questa estate. Tra di esse la cessione di Patrick Cutrone per circa 20 milioni più bonus al Wolverhampton: «Mi è dispiaciuto che sia andato via – spiega -. Può essere utile in ottica Nazionale e poteva esserlo per i rossoneri. Quando c’eravamo noi doveva andare in B, noi lo abbiamo riabilitato. Forse ci si poteva guadagnare un po’ di più».
L’ex direttore sportivo rossonero ha parlato anche di André Silva, centravanti che prese lui dal Porto per 34,6 milioni e che adesso il club cerca di vendere: «Rimane un attaccante importante. Questo volerlo dare via a tutti costi fa capire che si vuole svendere e si abbassa il prezzo. Penso che sia un giocatore di livello».
Successivamente Mirabelli tocca l’argomento Jesus Suso, giocatore che ha fatto buone cose da esterno destro offensivo in queste stagioni e che ora viene adattato nella posizione di trequartista: «È uno dei più forti in quel ruolo, ma non capisco chi auspica un modulo albero di Natale e farlo giocare trequartista. Dopo un pre-campionato bisogna avere le idee chiare, non cambiare in corsa. Suso è una certezza ed è stato messo dove non la è».
Il dirigente di origine calabrese esprime pure dei dubbi su Angel Correa, attaccante dell’Atletico Madrid che a suo avviso non merita un investimento enorme: «Sento cifre importanti su di lui. È un buon giocatore, ma non risolve i problemi. Decide chi comanda però».
Infine Mirabelli ha lanciato una frecciatina alla proprietà americana Elliott Management Corporation: «Per quello che Elliott ha investito, questo Milan dovrebbe essere a giocarsi i primissimi posti come l’Inter. Noi abbiamo fatto buone plus-valenze senza grandi campioni. Quella campagna acquisti ha avuto luci e ombre, ma c’era solidità. Sento tante chiacchiere: se oggi il Milan è molto giovane è anche grazie a noi».
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