Giampaolo cambierà sistema di gioco per dare nuovamente centralità a Piatek. Su questo si baserà il lavoro del tecnico nei prossimi giorni.
Contro il Brescia vedremo probabilmente un Milan diverso. Marco Giampaolo, nel post-Udine, non poteva essere più chiaro. C’è qualcosa che non va nel suo 4-3-1-2 e per non snatutare i calciatori ha deciso di cambiare.
Il riferimento delle sue parole erano alla fase offensiva e in particolar modo a Krzysztof Piatek, mai in gol nel pre-campionato e lontano dalla miglior condizione. Difficoltà confermate anche a Udine alla prima partita ufficiale. C’è la sensazione che le caratteristiche del polacco non si incastrano nei dogmi dell’allenatore.
Ecco perché, forse, se potesse, Giampaolo rinuncerebbe senza troppi dammi al Pistolero. Ma è un investimento da preservare ed è l’uomo che, al primo anno in Serie A, ha segnato 30 reti: due motivi che rendono impossibile il non impiego di Piatek. Il mister lo sa bene, ed è per questo che proverà a cambiare pur di metterlo nelle condizioni migliori.
“Forse gioca meglio da solo“, ha detto Giampaolo nel post-gara. In molti hanno tirato fuori l’esempio Genoa: col Grifone il polacco giocava in un attacco a due con Kouamé di fianco (in una sorta di 3-4-1-2) ed è stato comunque devastante. Un esempio che regge se si continua a dare importanza ai numeri e non all’interpretazione dei sistemi di gioco.
Con Davide Ballardini faceva un certo tipo di lavoro (era costantemente in area, con Kouamé a girargli intorno e gli esterni alti a fornirgli cross a volontà), adesso è chiamato ad altre mansioni di costruzione e di squadra. Che evidentemente non sono nelle sue corde e Giampaolo se ne è reso conto. E quindi adesso lavora per dargli di nuovo quel tipo di centralità senza però snaturare il suo credo. Meglio farlo (e risolverlo) adesso piuttosto che insistere e stravolgere tutto magari a metà campionato.
Calma e sangue freddo: Giampaolo ha bisogno di tempo