Tante analogie tra Maurizio Sarri, tecnico della Juventus, e Marco Giampaolo, attuale allenatore del Milan. Dalla gavetta fino al modulo tattico.
Tre delle squadre più rilevanti del nostro campionato hanno scelto in estate di cambiare guida tecnica: si tratta della Juventus campione d’Italia e delle due milanesi.
L’Inter si è affidata ad Antonio Conte, allenatore di spessore e con idee tattiche proiettate più verso la corsa e la quantità. Juve e Milan hanno invece puntato a tecnici con valori e idee molto diverse e particolari: i bianconeri hanno scelto Maurizio Sarri, mentre i rossoneri hanno virato su Marco Giampaolo. I due, che sono grandi amici, hanno davvero tante cose in comune.
Sky – Milan col 4-3-3? Potrebbero cambiare gli obiettivi di mercato
Giampaolo come Sarri per idee e modulo
Giampaolo e Sarri sono legati da molte questioni, riguardanti il calcio giocato e non solo. I due infatti sono molto amici, come confermato dai diretti interessati: il tecnico toscano passa spesso le vacanze in Abruzzo e fa tappa fissa a casa Giampaolo e viceversa.
Oltre a stimarsi professionalmente, vi sono da segnalare varie analogie tra questi due allenatori italiani. In primis hanno svolto entrambi una lunga e faticosa gavetta in provincia: Sarri ha cominciato ad allenare nel 1990 in Seconda Categoria, salendo lentamente fino alla Serie A, dove ha esordito nel 2014 guidando l’Empoli.
Giampaolo dopo la fine della carriera da giocatore si è invece imposto in provincia prima come osservatore, poi da allenatore in seconda e infine da tecnico vero e proprio, esordendo da giovane in massima serie alla guida dell’Ascoli nel lontano 2005 (pareggiando contro il Milan).
Giampaolo, Sarri e le fortune di Empoli
Empoli è stata per entrambi una tappa fondamentale: Sarri si è fatto conoscere con il bel gioco e con una filosofia molto moderna. Giampaolo si rilanciò invece al ‘Castellani’ dopo un periodo lontano dal calcio che conta, tra l’altro grazie al suggerimento di Sarri stesso che lo propose come suo erede al presidente Corsi.
Il bel gioco, fatto di possesso palla, tagli improvvisi e schemi offensivi preparati, è alla base del lavoro dei due allenatori, che non hanno mai mutato i propri dettami. Sarri è riuscito anche ad esportarli in Premier League, vincendo una Europa League con il Chelsea. Ora tocca a Giampaolo farlo finalmente in una grande piazza come Milano.
Altra e ultima analogia: probabilmente Giampaolo avrà bisogno di cambiare modulo in questa esperienza al Milan, proprio come fece l’attuale tecnico della Juventus nel 2015 a Napoli dopo un inizio poco scintillante col suo 4-3-1-2.
Sarri passò al 4-3-3 e fece le fortune dei partenopei, riconosciuti sotto la sua gestione come una delle formazioni più belle per estetica calcistica. Giampaolo potrebbe fare lo stesso al Milan: abbandonare il modulo storico a rombo per il bene della squadra e appoggiarsi ad un sistema più classico, senza però perdere il succo del suo lavoro e atteggiamento.
Milan, ufficiale: risolto il contratto di Strinic