Milan, risoluzione Strinic: minusvalenza e risparmio di soli 3 milioni

Ivan Strinic
Ivan Strinic (foto AC Milan)

Il Milan oggi ha ufficializzato la risoluzione del contratto di Ivan Strinic. Fuori dal progetto tecnico, il terzino ha preferito svincolarsi per trovare più facilmente una nuova squadra. D’altra parte, così il Diavolo si libera di un esubero.

Da un punto di vista strettamente economico, l’addio del croato a zero non è un toccasana per le casse del club, anche se parliamo di cifre relativamente basse e il risparmio non consente certo di finanziare operazioni importanti in entrata.

Ricordiamo che Strinic arrivò nell’estate del 2018 da svincolato, per volontà di Massimiliano Mirabelli, il quale però pagò 2 milioni di commissioni al suo agente, spese che il Milan inserisce negli ammortamenti (la quota era di 0,66 milioni, mentre il residuo era di 1,33 milioni). La prova è nel ritaglio qui sotto riportato:

Addio Strinic: quanto risparmia il Milan?

Ciò significa che, con la risoluzione del contratto, il club di via Aldo Rossi risparmia, sì, la quota di ammortamento di 0,66 milioni, ma fa una minusvalenza di 1,33 milioni. Per quanto riguarda l’ingaggio, Strinic aveva altri due anni a 2 milioni netti, quindi il Milan risparmierà 3,7 milioni lordi sull’esercizio di quest’anno. Ma il risparmio si ferma lì e non va aggiunto anche quello del secondo anno di contratto.

Proviamo a spiegare il motivo nel modo più semplice possibile. Il bilancio di una società è diviso fra: bilancio patrimoniale e bilancio economico. Il primo riguarda i conti di debiti e crediti i cui saldi si riportano di esercizio in esercizio; il secondo, invece, è legato ai costi e ai ricavi degli esercizi che si azzerano di volta in volta.

Gli stipendi dei calciatori rientrano nel bilancio economico perché sono considerati costi di gestione. Ecco perché il risparmio dell’ingaggio di Strinic si conta per la stagione 2019-20, ma non per quella 2020-21 perché a quell’anno sarà legato un esercizio nuovo dove l’ingaggio del croato non sarà computato perché il suo contratto ormai risolto.

In conclusione, dalla risoluzione del croato, il Milan risparmia la quota di ammortamento (0,66 milioni per altri due anni che va negli ammortamenti) e 3,7 milioni lordi dell’ingaggio di quest’anno (legato alle spese del personale); 1,33 milioni, cioè il residuo di ammortamento, è la minusvalenza (che diminuisce i ricavi). Con una semplice operazione di addizione e sottrazione, si arriva ai circa 3 milioni totali di risparmio. Ad oggi non abbiamo conferme su una presunta buonuscita.

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