Intervistato dal Corriere della Sera, Zvonimir Boban ha parlato del progetto rossonero e della voglia di tornare ad alti livelli.
Fra Marco Giampaolo e la dirigenza del Milan c’è grande feeling. Ieri il tecnico in conferenza stampa ha testimoniato questa forte intesa soprattutto in chiave mercato. In questo senso, l’arrivo di Zvonimir Boban è stato molto importante.
Il croato è un ex campionissimo del Milan ed è anche dirigente colto e preparato: non è un caso se Gianni Infantino ha fatto di tutto per non perderlo nell’organigramma della FIFA. Zvone però ha seguito il cuore e ha deciso di accogliere la chiamata di Paolo Maldini, che lo ha scelto per affiancarlo in questa nuova e importante avventura.
Milan arrivato ad Udine. Maldini e Boban attesi domani
Boban e il percorso del nuovo Milan
Intervistato dal Corriere della Sera, Boban è stato chiamato a parlare del progetto Milan e del suo ruolo specifico, nel giorno del debutto in campionato della squadra di Giampaolo.
Non ha fretta il vecchio ‘Zvone’, visto che a questo Milan servirà tempo e fiducia: “Spero che i precedenti siano beneaguranti. Ma siamo solo alla prima giornata, la strada è lunga. Sia chiaro però: deve essere una strada da Milan, e pur in un periodo di ricostruzione onorando la grande maglia rossonera. Quando lavoro al Milan non penso al lavoro, penso alla vita. D’altronde, condividendo l’ufficio tutti i giorni con Maldini, come mi potrei sentire?”
Boban non vuole paragoni tra il mercato del Milan e quello più scintillante dell’Inter: “Non voglio fare paragoni, ma posso dire che il tempo e i risultati ci diranno chi ha lavorato bene e chi no. Stiamo facendo il massimo considerando le varie problematiche. Ci vorrà del tempo, ma dobbiamo in qualche modo bruciare le tappe. Poi, i grandi nomi possono anche non corrispondere ai giocatori giusti: Kaká lo conosceva qualcuno quando è arrivato? Sono convinto che alla fine i tifosi saranno contenti delle nostre scelte. Non cerchiamo insensati fuochi d’artificio, come qualche anno fa. Bisogna fare le scelte calcisticamente più logiche”.
Una chiacchierata sulle strategie di mercato del Milan non è mai banale: “Donnarumma, Suso e Kessie restano? La nostra volontà è quella di tenerli tutti. Correa? Il Milan è una società corretta ed elegante, non farà mai leva sulla volontà del giocatore. Penso che il Fair Play Finanziario abbia generato stabilità nel sistema. Complessivamente ha fatto bene al calcio, ma l’Uefa si deve rendere conto che va adattato e rifinito”.
Infine Boban ha ammesso l’importanza di riportare il Milan in cima al calcio internazionale, anche se non sarà un risultato immediato: “Sappiamo che il Milan, anche se deve in questo momento tenere un profilo basso, resta un club di appeal mondiale. Non vorrei che si scambiasse il basso profilo con l’assenza di ambizione. Il nuovo proprietario ha portato stabilità e l’obiettivo, altrimenti, né Paolo né io saremmo qua, è un Milan vero, un Milan che ritorni a essere protagonista e vincente, giocando un calcio offensivo e di carattere”
L’altro giorno Paolo Scaroni ha paragonato l’importanza del Milan a livello mondiale con quella della Juventus: “Il presidente Scaroni ha poi fatto una battuta su una Juve leader italiana e un Milan più mondiale, ma sappiamo bene che noi dobbiamo fare tanto e velocemente per stare lì dove sta la Vecchia Signora, che è sempre stata, sì, italiana, ma anche mondiale. Poi, è vero che il Milan ha un fascino tutto suo, unico, ma se non vinci e non giochi bene, la storia conterà sempre di meno”.
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