Milan, serve una buonuscita per la cessione di Diego Laxalt all’Atalanta. La Dea offre un ingaggio ‘basso’ e il tutto si potrebbe risolvere con un incentivo economico
Priorità alle cessioni, soprattutto quelle a sinistra. Così salutato di fatto Ivan Strinic con la rescissione consensuale, ora tocca all’altro esubero dell’out mancino: Diego Laxalt.
La sua cessione, più quella di André Silva, sfoltirebbe la rosa, aiuterebbe il bilancio e porterebbe cash utile in casa rossonera per lanciare l’assalto finale ad Angel Correa. Ma c’è un problema: nessuna delle due uscite si sblocca.
Milan, nodo Laxalt
Ma se per il portoghese serve uno sprint di Jorge Mendes per chiudere la questione, per l’uruguaiano è invece un discorso unicamente economico. Come infatti riferisce Tuttosport oggi in edicola, alla fine per Laxalt potrebbe servire una buonuscita rossonera affinché accetti l’Atalanta.
Il problema è infatti l’ingaggio: la Dea offre ‘solo’ 800 mila euro rispetto al milione e 800 attualmente percepito dal giocatore. E malgrado tra le due società ci sia già un’intesa sul prestito con diritto di riscatto che diventerebbe obbligatorio a certe presenze, la fumata bianca non arriva a causa del mancato ‘sì’ del calciatore.
La possibile carte vincente
Oltre al club bergamasco, sembrerebbero esserci anche il Marsiglia e un club russo sulle tracce del giocatore. Ma la priorità del diretto interessato è la società nerazzurra. Due i motivi: in primis la presenza di Gian Piero Gasperini, tecnico che l’ha esaltato alla grande dai tempi di Genoa, e poi la presenza storica in Champions League.
Laxalt, quindi, è in realtà anche propenso a spostarsi a Bergamo, ma bisogna risolvere il nodo pecuniario. Anche perché la società di Antonio Percassi, tra l’altro, non sembra affatto orientata a spingere sull’acceleratore e alzare la posta in paio. Ecco perché un incentivo di Elliott Management Corporation, alla fine, potrebbe risultare la mossa necessaria per definire il tutto.
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