Giampaolo non si nasconde: “Milan, la strada è ancora lunga”

L’analisi di Marco Giampaolo dopo il pareggio di ieri a Cesena, che ha visto il Milan deludere dal punto di vista del gioco e della pericolosità.

Marco Giampaolo (acmilan.com)
Marco Giampaolo (acmilan.com)

Marco Giampaolo è un perfezionista, ma soprattutto un realista: la Gazzetta dello Sport di oggi ricorda come il tecnico del Milan non si sia mai illuso durante le amichevoli estive.

L’allenatore abruzzese ha ricevuto tanti elogi per il gioco espresso dai suoi contro avversari di alto rango, come Benfica, Bayern Monaco e Manchester United. Ma non si è illuso, ammettendo sempre di dover migliorare diversi aspetti, di essere solo all’inizio del suo percorso.

Con lo stesso realismo e la medesima concretezza, Giampaolo ha commentato lo 0-0 deludente di ieri a Cesena, che chiude l’estate preparatoria del Milan: “L’atteggiamento è stato positivo, ma dobbiamo mettere a posto un sacco di cose e inserire gli ultimi arrivati in un modo di pensare collettivo. La strada da percorrere è lunga, è tanta. Basta un’interpretazione a far saltare equilibri sottili. L’idea è quella di andare sempre in avanti, lasciando cinquanta metri alle spalle. Giocare così è rischioso, richiede puntigliosità e dobbiamo farlo in maniera corale”.

Il suo Milan non è ancora al completo, dunque andrà fatto un lavoro certosino sui ‘nuovi’ arrivati: “Ci sono giocatori che vanno messi a posto. Duarte si è allenato una sola volta. Non ha conoscenze di quello che chiedo. Bennacer non l’ho ancora allenato. Sono giocatori che in un pensiero collettivo non sanno nulla, come Paquetà e Kessie“.

Infine un pensiero su Piatek, ancora a secco di gol: “I nostri report ci dicono che ha indici molto alti nella percezione della fatica. La sta soffrendo più di altri, deve scontare la fatica della preparazione. Lasciare la 9 per riprendersi la 19? Io non sono scaramantico, lui probabilmente nemmeno”.

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