A dieci giorni esatti dall’inizio del campionato, il Milan ha già preso forma. Ci ha messo molto poco Marco Giampaolo ad influire sul gioco della squadra, ma siamo ancora in una fase embrionale. Il lavoro è ancora lunghissimo.
Alberto Zaccheroni, campione d’Italia da allenatore dei rossoneri nel 1999, in un’intervista a Tuttosport ha espresso il suo parere su questo nuovo Milan che sta nascendo. Lo incuriosisce, sì, ma sa bene che la squadra non è ancora completa. Per lui, poi, bisogna investire su un attaccante per aumentare il bottino di gol stagionali.
Zaccheroni ha esordito così parlando proprio del Diavolo: “Mi piace la linea di puntare sulla qualità del gioco e di andare alla ricerca di giovani talenti. Però bisogna mettere in conto che con questa politica i risultati non possono essere immediati. L’allenatore è nuovo, la dirigenza è nuova e anche la proprietà è quasi nuova. I giocatori acquistati sono in fase di crescita, non nel pieno della carriera. Quindi ci vorrà un po’ di tempo. Ma il tifoso milanista ha più pazienza di altri“.
Serve tanta, ma tanta pazienza: “Ricordo che arrivati dopo un 11° e un 10° posto. E i tifosi mi accolsero benissimo. E in questo momento un approccio paziente mi sembra il più ragionevole visto che il club non può comprare giocatori che hanno già vinto Mondiali o Champions League“.
Alla domanda se Giampaolo è, con Sarri, l’allenatore che propone il calcio migliore, Zaccheroni spiega: “E’ un discorso molto soggettivo. Giocare meglio per chi? C’è chi preferisce un calcio verticale che ti fa arrivare in porta con due passaggi. E c’è chi, al contrario, si emoziona con un calcio palleggiato. Credo che sia importante che l’allenatore catturi i giocatori. C’è chi lo fa con le parole, chi con gli allenamenti e chi con i risultati. Tutto in funzione di andare a far gol. E qui c’è un aspetto sul quale il Milan mi sembra un po’ carente“.
Il riferimento dell’allenatore è ai gol: “Per me una grande squadra deve avere tre uomini offensivi che garantiscono almeno 50 gol a stagione. Mi riferisco a titolari e riserve. Considerando l’eventuale arrivo di Correa, solo Piatek ha la capacità di andare in doppia cifra. Leao, Correa e Suso no. Allora devono sopperire i centrocampisti. Per questo non mi priverei mai di Kessie, un centrocampista formidabile con capacità di inserimento uniche. Investirei su un attaccante da doppia cifra“.
Sulla nuova posizione di Jesus Suso: “A me piace quando parte decentrato e converge dietro gli attaccanti. In questa nuova posizione invece aspetterà il pallone in mezzo. Vedremo se riuscirà ad adattarsi li dove serve visione di palla e porta. Scommetto sulla voglia di riscatto di Suso, secondo me troppo criticato. E mi fido di Giampaolo che sa cosa serve ad un trequartista“.
Infine sull’acquisto che lo attira di più: “Bennacer, perché con Giampaolo è fondamentale tenere il pallone in mezzo, altrimenti soffri sugli esterni. Il regista è fondamentale, ti salva l’interpretazione del gioco. Ma penso che il Milan farà altri movimenti in entrata“.
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