Pochi giorni fa il Manchester United ha acquistato Harry Maguire per 90 milioni di euro. Quattro anni fa, cioè l’11 agosto 2015, il Milan annunciava l’arrivo di Alessio Romagnoli per 25 milioni. All’epoca sembrava una cifra assurda. Col senno di poi, così tanto assurda non è.
I prezzi di oggi, soprattutto per i difensori centrali, sono spropositati. Il caso Maguire è lampante, ma potremmo aggiungerci anche Matthijs de Ligt, preso dalla Juventus per 75 milioni. Di fronte a questi numeri, i 25 milioni spesi da Adriano Galliani nell’estate del 2015 per Romagnoli sembrano un grosso affare. Oggi ne vale almeno il doppio, se non qualcosa in più.
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Romagnoli priorità di Mihajlovic
L’estate del 2015 fu molto importante per la storia recente del Milan. Dopo anni di scommesse (prima Seedorf e poi Inzaghi), la società decise di affidare la panchina ad un allenatore più esperto e con più certezze: Sinisa Mihajlovic. In sede di calciomercato fece una serie di nomi: Romagnoli, che aveva allenato alla Sampdoria, era la priorità.
Galliani riuscì ad accontentarlo pagando 25 milioni alla Roma. Arrivarono molte critiche da parte dei tifosi, sia del Milan che delle altre squadre, non convinti delle qualità del giocatore in relazione al prezzo. E in effetti, le prime uscite di Alessio non convincevano a pieno, anche se il talento era sotto gli occhi di tutti.
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Romagnoli, da Montella a Gattuso
Nuovo anno, nuovo allenatore. Vincenzo Montella stavolta, che tanto bene aveva fatto alla Fiorentina. Con lui Romagnoli è passato ad uno step successivo: migliorò molto dal punto di vista tecnico, fisico e della sicurezza, ma il salto di qualità sul piano tattico non arrivò ancora. L’assenza di un partner affidabile (Paletta quello più utilizzato quell’anno al suo fianco) fu un fattore determinante.
L’anno successivo, ecco finalmente la svolta. Determinanti due personaggi: Leonardo Bonucci e Gennaro Gattuso. Con Rino in panchina e nella linea a quattro con lo juventino c’è stato finalmente il cambio di passo di Romagnoli. Finalmente solido, maturo, con meno responsabilità ma più certezze.
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La svolta di Romagnoli e la fascia
La svolta definitiva arrivò all’inizio della scorsa stagione: il rinnovo di contratto nel momento più difficile (con Elliott pronto a subentrare a Yonghong Li), poi da Bonucci ereditò il ruolo di leader della difesa e la fascia da capitano. Ed è stato un continuo crescendo. Lo scorso anno, infatti, c’è stata la maturazione definitiva di Romagnoli. Anzi, capitan Romagnoli, per esser precisi.
Per il suo quinto anno al Milan, ecco il quinto allenatore, Marco Giampaolo, uno che può aiutarlo a compiere un ulteriore salto di qualità e affermarsi totalmente. Rappresenta una base solida per il futuro rossonero: classe 1995, ha compiuto a gennaio scorso 24 anni. Con la maglia rossonera ha già 152 presenze (7 gol). Lui e Gianluigi Donnarumma sono il nuovo corso milanista.
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