Milan, il gioco c’è: restano due aspetti da sistemare

Milan, il nuovo Diavolo c’è e la mano di Marco Giampaolo già si vede. Restano solo due problemi da risolvere 

Marco Giampaolo
Marco Giampaolo (©Getty Images)

Il nuovo Milan prende forma e Marco Giampaolo ne è assolutamente soddisfatto. E probabilmente – sottolinea La Gazzetta dello Sport oggi in edicola – nemmeno lo stesso tecnico credeva di ritrovarsi così avanti già a questo punto dell’estate.

La sua mano invece già c’è e si vede perfettamente. Le sue linee guida sono già intuibili: squadra corta, spesso cortissima, che mira ad arrivare alla porta avversaria con una rete di scambi veloci e rasoterra, dove corre molto di più il pallone rispetto ai giocatori. Si cerca inoltre di entrare soprattutto per vie centrali grazie ai movimenti del rombo, composto in queste partite da Lucas Biglia come vertice basso, Fabio Borini e Hakan Calhanoglu mezzali e Suso trequartista.

L’atteggiamento generale è molto aggressivo: i comandi del tecnico inducono a un recupero palla più rapido possibile appena sono gli avversari ad averne il controllo, e per riuscirci non bisogna farsi scrupoli o creare timori: quando possibile, pressione alta nella metà campo altrui. Fino al limite dell’area. Un connubio di tattica e carattere per la nuova formazione rossonera.

Milan, Piatek isolato e difesa da sistemare

La squadra segue con convinzione Giampaolo e lo si nota chiaramente. E Passare dallo 0-1 al 2-1 sullo Manchester United davanti a 65 mila tifosi avversari, dopo venti minuti senza tirare mezza volta in porta, è un ottimo segnale caratteriale. Questo – evidenzia la rosea – è un gruppo che dà l’idea di essersi completamente messo nelle mani del suo allenatore.

L’unica nota stonata – puntualizza la Gazzetta – è l’isolamento di Krzysztof Piatek. Perché il gioco rossonero va spedito ma poi spesso rallenta lì davanti, col giocatore che riesce solo sporadicamente a coinvolgere. La sensazione – si legge – è che dipenda soprattutto da Piatek, dai suoi movimenti. Infine occhio alla fase difensiva: cinque gol presi in quattro partite sono un campanello d’allarme, soprattutto osservando quelli subiti con Bayern e United, propiziati da errori di singoli e di reparto.

 

 

Redazione MilanLive.it

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