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Calciomercato Milan

ML – Nicolò Schira: “Tutto su Leao, Cutrone, André Silva e Biglia”

Rafael Leao, Paolo Maldini e Frederic Massara (foto acmilan.com)

Il calciomercato del Milan è entrato finalmente nel vivo. Nel giro di pochi giorni la società ha chiuso tre operazioni: gli acquisti di Rafael Leao e Léo Duarte e l’uscita di Patrick Cutrone. E non è ancora finita.

Per puntellare ancora l’attacco, Paolo Maldini e Frederic Massara puntano su Angel Correa. Trattativa in fase di stallo con l’Atletico Madrid, che chiede 50 milioni per liberarlo. Ma in ballo ci sono tanti nomi e tante altre situazioni, in entrata e soprattutto in uscita.

Per fare il punto della situazione, la redazione di MilanLive.it ha contattato Nicolò Schira, giornalista della Gazzetta dello Sport ed esperto di calciomercato. Con lui abbiamo provato a chiarire tante situazioni: dai dettagli degli affarei Leao e Cutrone, dalla questione Correa e le uscite.

Calciomercato Milan, il punto con Nicolò Schira

Rafael Leao è un nuovo attaccante del Milan. Quali sono i dettagli di questa operazione?

Leao è un’operazione importante, onerosa. Il Milan investe 30 milioni per il cartellino di questo giovanissimo attaccante, per lui un quinquennale da due milioni, quindi uno stipendio sui livelli di Conti e giocatori di prima fascia. Il Lille manterrà un 20% sulla futura rivendita. Contestualmente, sono ai dettagli per la cessione di Thiago Djalò al Lille, che è valutato 5 milioni. Una plusvalenza importante perché il Milan lo pagò appena 1 un milione a gennaio ed è una buona operazione per il bilancio“.

Cutrone se ne va al Wolverhampton. Una scelta molto sofferta…

Non era convinto di andare, lo ha manifestato pubblicamente, è andato lì a malincuore. Nei primi incontri ha rifiutato perché voleva restare al Milan, oppure avrebbe voluto un top team. I rossoneri però avevano bisogno di monetizzare, hanno fatto un po’ di pressione e sono riusciti a vendere il ragazzo. Dal punto di vista economico fa uno scatto importante perché coi bonus raggiunge quasi il triplo di quanto guadava al Milan (un milione, ndr). Il Wolverhampton non è un top team quindi nella sua carriera non si può considerare un passo avanti anche per il rapporto viscerale che ha col Milan. Ma nel mercato queste cose succedono, vedremo se sarà stata la scelta giusta da parte di tutti. Per me poteva meritare un’altra chance ma c’era bisogno di monetizzare. I rossoneri hanno diversi giocatori in uscita ma offerte importanti non ne arrivano. Solo il tempo ci dirà se il sacrificio di Cutrone diventerà un rimpianto o meno”.

Patrick ha ricevuto offerte dall’Italia?

Ci sono state delle possibilità ad inizio mercato. C’era stato un sondaggio della Fiorentina di Montella, poi anche del Sassuolo prima di prendere Ciccio Caputo ma non entusiasmava il giocatore, si era interessata l’Atalanta prima di Muriel. Fondamentalmente queste opzioni non sono andate in porto perché nessuna di queste avrebbe investito una certa cifra per lui. In Italia non c’è la forza economica che invece c’è in Inghilterra, anche squadra di seconda o terza fascia. Tra un anno potrebbe essere un grande rimpianto, oppure no. Qualcuno dovevi vendere, hai fatto delle scelte“.

Cutrone ai Wolves per complessivamente circa 25 milioni, Kean all’Everton per 40 (28 parte fissa più bonus). Perché questa differenza di prezzo?

Il prezzo lo fanno gli agenti, la squadra, i rapporti fra club. Inizialmente la Juventus voleva cederlo anche a meno ma mantenendo l’opzione di riacquisto. Invece hanno ottenuto dall’Everton soltanto la possibilità di pareggiare un’eventuale offerta futura per il giocatore. Una mossa che Raiola ha utilizzato già con Lukaku quando fu ceduto a titolo definitivo dal Chelsea all’Everton: lo United offri 80 milioni, se il Chelsea avesse pareggiato l’offerta il giocatore sarebbe tornato lì, ma questo non successe. La stessa cosa succederà per Kean. Per il prezzo fa molto il resto: il Wolverhampton ha potuto giocare al ribasso perché non c’erano competitor, su Kean bravo Raiola ma c’erano anche altri interessi. In più il Milan aveva bisogno di cedere quindi ha accettato anche qualche milione in meno, la Juventus questo ragionamento può anche evitare di farlo. Poi comunque Kean negli ultimi mesi ha fatto molto bene, con anche la Nazionale, mentre Cutrone ha fatto più fatica“.

Capitolo cessioni. La pista Biglia-Genoa sembra calda.

Ci sono delle buone possibilità ma non sono eventualissime e spiego perché. Il primo è di natura economica: Biglia guadagna 3,5 milioni e non è uno stipendio che rientra nei parametri del Genoa, che invece gli offrirebbe 1,5 milioni per tre anni; poi c’è il fattore che Preziosi vorrebbe il ragazzo gratis e invece il Milan, avendolo a bilancio a sei milioni, prima di liberarlo a zero come situazione disperata vorrebbe capire se sul mercato estero c’è qualcosa. Vero è che Biglia non è più giovanissimo, ma è un giocatore di spessore. Nei mercati tipo Turchia o Russia, dove girano soldi, qualcosa di interessante può uscire e ti può permettere di incassare qualcosina. Lo stesso Biglia, per natura economica e tecnica, non è convinto al massimo di lasciare il Milan. Vuole capire se ha delle possibilità di giocare o se invece Giampaolo non lo vede. Magari l’allenatore e la società possono pensare di tenerlo fino a fine contratto. Ecco perché non c’è fretta al momento. C’è fretta invece di vendere André Silva o Suso, o anche entrambi“.

André Silva-Monaco, trattativa saltata perché…

Ci sono state tante voci, ma pare che questo problemino al tendine sia stato effettivamente riscontrato nelle visite mediche, così hanno fatto sapere dalla Francia. Tengo a credere a questo, anche se in Italia si è parlato di un problema di natura economico. Ma il Milan ha autorizzato il giocatore ad andare a fare le visite proprio perché c’era un accordo. Ci sono stati nuovi contatti, secondo me non è saltata del tutto, quindi attenzione a questa pista. In ogni caso André Silva resta in uscita. Se esce lui, Correa piace tanto e da tempo, c’è un po’ di distanza perché il Milan non vuole andare oltre i 40 milioni più bonus, l’Atletico invece parte da 50 milioni“.

Plizzari va al Livorno, ufficiale. Gabbia piace a qualcuno? 

Plizzari è un giovane di talento che ha bisogno di giocare e di continuità. Un anno da protagonista in B e può aiutarlo a crescere. Mi sembra una soluzione giusta per tutte. Gabbia lo stesso: per il momento c’è meno fretta perché c’è un percorso giusto. C’era un interesse del Brescia che poi ha virato su Magnani, adesso ci sono interessamenti concreti da Chievo e Frosinone. Il Milan vuole aspettare, non è escluso che possa restare e magari andare via a gennaio. E’ un ragazzo interessante, se ne è parlato poco. Il lavoro di Galli e Bianchessi negli scorsi anni ha portato grandi risultati“.

Da Lovren, Andersen e Demiral a Duarte: cambio di strategia o opportunità di mercato?

Il Milan in realtà non ha mai cercato un titolarissimo, ha valutato diverse opzioni: Andersen è stato più, secondo me, un discorso mediatico. Demiral piaceva ma è sempre stato incedibile, la richiesta di 40 milioni era un modo per dire “non ve lo diamo”. Lovren ci sono stati dei contatti ma devi fare un investimento oneroso. Il Milan aspetta Caldara, Musacchio è un giocatore affidabile e ha Romagnoli che è leader della difesa. Allora meglio spendere 11 milioni per Duarte, che può avere prospettiva e crescita, è un giocatore con caratteristiche tecniche e fisiche diverse da quelli che il Milan ha e ci sta come tipo di operazione. Per 11 milioni vale la pena fare una scommessa, a 30 milioni invece è un altro discorso“.

Andrea Conti non ha nessuna intenzione di lasciare il Milan.

Andrea Conti due anni fa era stato il miglior acquisto del Milan, secondo me, ed era uno dei terzini più ambiti ma ha avuto una sfortuna incredibile. Se conti finalmente riuscirà a lasciarsi alle spalle la sfortuna e a stare bene potrebbe essere un’arma in più perché poi il Milan di fatto non l’ha mai usato. Recuperarlo significa avere un giocatore importante in più in una rosa che comunque dovrà fare 38 partite importantissime per tornare in Champions. Resta? Qualche contatto c’è stato come normale che sia, ma lui è felice al Milan, vuole restare al Milan. Scalpita, ha voglia, è galvanizzato dal poter star bene. E’ stato fermo da due anni, così come Caldara è fermo da un anno. Sono situazioni che cambiano le stagioni“.

Pedullà: “Correa-Milan fra André Silva e necessità dell’Atletico”

Scritto da
Pasquale La Ragione