Le parole dell’ex direttore sportivo rossonero che ha commentato il mercato del Milan attuale e l’operato della vecchia proprietà cinese
Ieri il ritorno ai microfoni di Marco Fassone, oggi tocca invece a Massimiliano Mirabelli: in pratica il vecchio Milan, quello della rapida e breve gestione cinese, è tornato a farsi sentire.
L’ex direttore sportivo rossonero, ancora in attesa di chiamate per nuovi incarichi, è stato interpellato da Tele Radio Stereo, emittente radiofonica romana, per parlare del Milan di oggi e di quelli che furono i progetti tecnici e di calciomercato sotto la sua gestione sportiva.
Prima di tutto Mirabelli ha detto la sua su come sta operando il club rossonero sotto la guida di Elliott Management: “Ha una buona base e credo stia lavorando sul mercato puntando su una squadra giovane ed innesti di prospettiva. Mi piace come stanno operando ma vanno aggiunti quei 2-3 top player per il salto di qualità. Ad oggi non vedo il Milan al livello di Juve, Napoli e Inter, più probabile che lotti per tornare in Champions League”.
Impossibile non tornare sul suo Milan e sulle operazioni di un paio di estati fa: “Non è sbagliato ammettere i propri errori. Stavamo facendo tante operazioni seguendo un progetto importante e stavamo chiudendo per il mio pupillo Aubameyang. Poi ci fu l’occasione di prendere Bonucci e abbiamo cambiato rotta. Con quell’operazione, poi sbagliata, non avevamo più i soldi per chiudere con il Borussia Dortmund. Fu un errore, abbiamo assecondato l’allenatore invece di proseguire nel nostro concetto”.
Infine un’indiscrezione anche su un’altra pista offensiva: “Avevamo trovato in Morata la giusta idea dopo Aubameyang, ma non se ne fece nulla. Necessitavamo di un acquisto forte là davanti e invece sbagliammo. Purtroppo l’avventura è durata 15 mesi, pretendevano troppo da noi in quel periodo”.
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