Le parole rassicuranti del terzino del Milan, che dopo diversi periodi tra infermeria e fisioterapia è pronto a rilanciarsi definitivamente
Se togliamo Franck Kessie, è come se al Milan ci fosse una sorta di maledizione per i calciatori provenienti dall’Atalanta. In questo momento due ex orobici come Caldara e Bonaventura sono alle prese con i recuperi post-operatori, causa infortuni molto gravi.
Lo stesso è capitato ad Andrea Conti, terzino acquistato dal Milan proprio dalla rosa dell’Atalanta nel 2017 e bloccato da ben due rotture del legamento crociato del ginocchio. Il classe ’94 però ha recuperato e sta finalmente bene, intento a preparare quella che finalmente potrebbe diventare la sua vera prima stagione in rossonero.
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Conti è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport proprio dal ritiro di Boston, trovando un calciatore motivato e ormai con la testa fissa all’obiettivo: “Ormai sono a pieno regime da novembre, ma erano due anni che non riuscivo a fare la preparazione estiva dall’inizio. Il momento più duro è stato il secondo infortunio: nemmeno il tempo di scendere in campo che mi sono rifatto male. Che mazzata. Non sono di quelli che si sentono vittime del destino. Credo che la fortuna sia la scusa dei deboli. L’idea di mollare non mi ha mai sfiorato. Magari non ho lavorato io abbastanza bene, o non sono stato operato abbastanza bene, o la preparazione non è stata abbastanza corretta. Comunque meglio che mi sia rifatto male subito piuttosto che rientrare e fermarmi magari dopo tre mesi. Adesso il ginocchio risponde come si deve”.
Si giocherà il posto con l’amico Davide Calabria, titolarissimo lo scorso anno: “Siamo molto amici. Ci frequentiamo nella vita privata, se abbiamo bisogno di consigli di campo ce li chiediamo a vicenda. Non posso volergli male se gioca lui, e viceversa. Il nostro rapporto verrà sempre prima. Davide arriva da una stagione importante, ma non mi sento inferiore a nessuno e voglio dimostrare che il Milan con me ha visto giusto”.
Positivi i commenti sul Milan di Giampaolo che sta nascendo: “L’età media è bassa, ma comunque può bastare per prendersi la Champions. La qualità non si calcola con l’esperienza, abbiamo tutte le carte in regola. Il mister ci sta dando un’identità di gioco precisa. Un gioco basato su palla a terra e palla fra i piedi il più possibile. Difesa a 4? Devi stare molto più attento prima alla fase difensiva, mentre a 3 essendo più coperto hai maggiore libertà e devi giocare a tutta fascia. È una libertà che a me piace parecchio perché ho una mentalità offensiva. Da ragazzo ho giocato in avanti, mi capita di fare gol con una certa frequenza perché istintivamente so dove farmi trovare. Comunque non ho problemi di modulo, anzi ho quasi sempre giocato a 4 quindi non avrò bisogno di rodaggio”.
Infine Conti ammette di voler imitare l’ex compagno di squadra Ignazio Abate, una vita in rossonero: “Mi piacerebbe molto ripercorrere quello che ha fatto lui al Milan. Qui vorrei passare tanti anni, se non addirittura chiudere la carriera. Intanto sono convinto: questo sarà il mio anno”.
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