Patrick Cutrone ancora in dubbio nel Milan che verrà? Ecco secondo la redazione di MilanLive.it perché sarebbe un errore cederlo in estate
Estate 2019, quella della mini-rivoluzione in casa Milan. Quella del ritorno di Zvonimir Boban, di un Paolo Maldini dirigente-capo come molti tifosi rossoneri nostalgici speravano, quella di Marco Giampaolo come nuovo allenatore e comandante di una squadra da rigenerare dopo anni di delusioni.
L’estate in corso rischia anche di essere l’ultima da rossonero per Patrick Cutrone, talento scintillante del vivaio milanista, che proprio due anni fa, nel luglio 2017, esplose letteralmente durante l’International Champions Cup e si prese con forza e vigore sorprendente la maglia da titolare al centro dell’attacco del Milan, tanto da risultare più forte e prolifico di calciatori più esperti come Niang, Kalinic o André Silva.
Le voci di calciomercato parlano di un Milan disposto a fare a meno del baby Cutrone per 30 milioni di euro, soprattutto se l’offerta del Wolverhampton si concretizzasse a breve. Patrick è indeciso se lasciare la propria casa madre oppure tentare l’esperienza estera. Tutto si deciderà probabilmente dopo la tournée americana, ma la domanda è legittima: sarebbe davvero così proficuo lasciar andar via il 21enne Cutrone già questa estate?
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Difficile rispondere a questa domanda, ma in un calcio italiano così avaro di ricchezze e con troppe tendenze esterofile c’è l’impressione che un talento come Cutrone vada preservato dal Milan, che nella sua filosofia storica ha sempre avuto la tendenza a lanciare e proteggere i suoi gioielli del vivaio.
La redazione di MilanLive.it ha sintetizzato in tre motivi per i quali il Milan non deve assolutamente cadere nella tentazione di racimolare denaro sacrificando il buon Patrick:
1) Un bomber giovane ancora da scoprire. Cutrone è un classe ’98 ed è considerato a furor di popolo uno dei baby-bomber più interessanti del panorama calcistico italiano, assieme ai quasi coetanei Pinamonti e Kean rappresenta il futuro dell’attacco della Nazionale azzurra. Il Milan in passato ha già azzardato sacrifici di suoi giovani talenti, come Verdi, Petagna, Bellanova o Locatelli, calciatori non di primissimo piano ma che oggi sarebbero utilissimi alla causa. Perdere oggi un 21enne per andare a puntare su calciatori stranieri e scommesse particolari non ci sembra una strategia vincente, soprattutto perché Cutrone ha ancora tanta strada da fare e la voglia di crescere e migliorare come attaccante e atleta.
2) Grinta da vendere. quello che è balzato agli occhi dei tifosi rossoneri fin da subito è la grinta, la cosiddetta ‘garra’ che Cutrone ha subito mostrato nel calcio dei grandi. Patrick non è solo un ottimo centravanti d’area, bensì un trascinatore emotivo, uno che si batte e si sbatte per la maglia rossonera, che incita da solo l’intero pubblico di San Siro e che non si arrende sino al fischio finale. Un ragazzo con tale carattere va preservato e coccolato, visto che sa compensare con voglia e spirito di sacrificio alle sue carenze tecniche.
3) Valutazione di mercato in ascesa. Se si scende verso discorsi ben più di convenienza allora urge parlare anche di fattore economico: Cutrone ad oggi viene valutato dal Milan e dagli eventuali compratori sui 25-30 milioni di euro, visto che è un ottimo centravanti ma che viene da un campionato non proprio da protagonista. Trattenendolo in rosa e dandogli fiducia, magari provandolo anche in coppia con Piatek, il ragazzo comasco può crescere immediatamente, così come la sua valutazione di mercato: basti guardare talenti come Federico Chiesa o Nicolò Barella, titolari fin da giovanissimi ed ora considerati tra i calciatori più forti e allo stesso tempo più costosi del calcio italiano. In sintesi al Milan converrebbe far maturare ancora Cutrone, facendo lievitare la sua valutazione nel giro di due anni verso i 50-60 milioni di euro.
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