La finale d’Europa League ha visto l’arbitraggio di Gianluca Rocchi, un pizzico di Italia nel derby inglese che ha poi visto trionfare il Chelsea per 4-1 sull’Arsenal.
Prova impeccabile del giudice di gara, il quale ha commentato così in un’intervista a Sky Sport, il confronto tra le due inglesi: “Avevo il sogno di fare una finale e di dirigere un derby inglese, ringrazio la Uefa per avermelo permesso. E’ stata una tipica partita inglese, si è pensato a giocare e non all’arbitro, motivo per il quale adoro il calcio inglese. La serenità con cui ho affrontato la partita derivava anche dal sapere di avere a disposizione il VAR, ho pensato solo ad arbitrare anche se fortunatamente non ne ho avuto bisogno”. Troppo spesso in Italia vediamo squadre e giocatori provare in ogni modo a “fregare” l’arbitro con simulazioni e cose simili.
Sulle polemiche arbitrali e sul suo futuro: “Sapere di avere il VAR ti da tanta tranquillità in campo. Noi arbitri siamo felicissimi di averlo, le polemiche resteranno sempre anche perché il VAR non toglie la parte soggettiva della valutazione. Per esempio sui falli di mano, possiamo vederlo in due modi diversi ed avere ragione o torto entrambi. Il mio futuro? Continuerò se sarà utile, la mia idea è comunque quella di restare il più possibile in campo. Spero comunque di restare nell’ambiente, mi ritengo un arbitro a 360 gradi”.
Poi la discussione si sposta nello specifico sul VAR, che cambierà anche in Italia dove dovrebbe esserci una centrale unica per tutti i campi, a Coverciano, come già succede in Germania: “Può aiutare, eviterà viaggi estenuanti e lavorare nello stesso luogo e potersi confrontare è utile. In più si ridurrà il numero di arbitri preposti al VAR, quindi riducendo il gruppo si accresce la qualità”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it