MILAN NEWS – Daniele Massaro, indimenticabile bomber del Milan, entrato nella storia del club e ricordato in eterno per i suoi gol, soprattutto quei 2 segnati al Barcellona nella finale di Champions League vinta dai rossoneri di Capello ad Atene nel 1994.
Oggi, giorno della finale al Wanda Metropolitano di Madrid tra Tottenham e Liverpool, ha rilasciato un’intervista ai microfoni del tabloid inglese The Guardian. Massaro ha rivissuto le “sue” finali, dalla sconfitta di Marsiglia alla partita del secolo con il Barcellona l’anno successivo.
Proprio sulla finale persa contro i francesi nel 1993: “Abbiamo affrontato il Marsiglia in finale di Champions League, eravamo i favoriti, ma abbiamo perso. Una sconfitta dura da digerire, se potessi indosserei gli scarpini e rigiocherei quella finale, immediatamente. È una sconfitta che ha lasciato il segno. Eravamo troppo tranquilli prima del match. Ci sentivamo forti e troppo sicuri. Un problema di cui il Mister, Fabio Capello, si accorse subito. Ma alla fine la Coppa l’hanno alzata loro ed è stata davvero dura da accettare. Tornati negli spogliatoi eravamo a pezzi, non potevamo credere a quello che era appena successo”.
La sconfitta, poi la risalita: “È durata una notte quella sconfitta. Il giorno dopo abbiamo iniziato a reagire. Era il giorno del raduno della stagione 1993/94, io e i miei compagni ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti: «Andiamo a riprenderci ciò che ci spetta». Quell’estate ci siamo allenati ogni giorno come se dovessimo preparare una finale. Eravamo pronti a combattere”.
Mentalità da campioni. E l’anno dopo, ancora finale di Champions League. Stavolta ad Atene, contro il Barcellona di Johan Cruyff, battuto 4-0. Il ricordo di Massaro: “Il Barcellona sembrava già campione ancora prima del calcio d’inizio e fu quell’atteggiamento a darci la giusta cattiveria agonistica. Sapevamo che incontravamo la squadra più forte del mondo, il Barcellona del mio idolo Johan Cruyff. Partivamo sfavoriti, eravamo senza Baresi e Costacurta, infortunati. Anche Capello si trovò in difficoltà nel mettere in campo la formazione giusta ma poi scelse l’11 per la finale e non sbagliò nulla. Ancora oggi ricordo il suo discorso negli spogliatoi: «Sapete quello che dovete fare. Siete una grande squadra. Siete dei campioni, ma soprattutto siete dei veri uomini. Non mi deludete». E non lo abbiamo fatto”.
Prosegue il suo racconto: “Dovevamo vincere, dovevamo farlo anche per Baresi, Billy e Van Basten, ed è stata una spinta in più. Abbiamo battuto il Barcellona 4-0 con una mia doppietta e i gol di Savicevic e Desailly. Fu la risposta perfetta alla sconfitta col Marsiglia, fu la Partita del Secolo e avevamo sovrastato la squadra migliore del mondo”.
Non solo Champions League. Anche se inevitabilmente oscurata dal trionfo storico di Atene, in quella stagione i rossoneri vinsero anche lo Scudetto: “Nel calcio ci sono stagioni magiche e per noi è stata quella del 1993/94, la migliore della mia carriera: Scudetto e Champions giocando un calcio spettacolare, era una delizia vederci in campo. Giocavamo da squadra, questa è stata la ricetta per tornare in finale un anno dopo Marsiglia”.
Giacomo Giuffrida – Redazione MilanLive.it