Il Milan chiude al quinto posto, quindi Europa League. E quindi ancora niente Champions League, per il sesto anno di fila. Niente da fare per Gennaro Gattuso e per i suoi ragazzi. Ma questa sarà ricordata per parecchio tempo come la stagione dei rimpianti.
C’è stato un momento del campionato in cui tutti abbiamo pensato la stessa cosa: stavolta si può fare. Perché il Milan era lì, in piena corsa e con la mentalità giusta. Ma succede sempre così: quando voli troppo in alto senza l’attrezzatura giusta, basta un soffio di vento per farti precipitare. Il soffio di vento in questione per il ‘Diavolo’ è il derby del 17 marzo: è quello il momento chiave della stagione rossonera, ma non l’unico. C’erano almeno altri due “match point”, che poi il Milan ha fallito. E se pensiamo che la Champions League è sfuggita per un solo punto, l’amaro in bocca è davvero insopportabile.
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Milan–Inter è davvero il momento di svolta – in negativo – del campionato. I rossoneri affrontano la stracittadina da terzi in classifica, nerazzurri quarti. Il Milan non perdeva da dieci partite, vinceva da cinque di fila. L’Inter era in caduta libera, tanto da perdere la terza posizione. Con un successo, la squadra di Gattuso sarebbe andata a: più quattro sui cugini, più sette dalla Roma quinta, più nove da Lazio e Atalanta. Ma anche soltanto un pareggio sarebbe stato oro. Senza considerare che uscire con dei punti dal derby avrebbe dato alla squadra una carica psicologica fortissima. Invece succede esattamente il contrario: i rossoneri approcciano male la gara, perdono e in panchina Franck Kessie litiga con Lucas Biglia davanti al mondo intero. Qui il Milan perde tutto: il controllo, le motivazioni e la Champions League. Da lì in poi sono cinque punti in sei partite: una catastrofe.
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Dal derby in avanti, il Milan ha mantenuto il quarto posto più per demerito degli avversari che per altro. E in questo periodo ha avuto due occasioni, due match point. Il primo è contro l’Udinese a San Siro, in un martedì di inizio aprile di un turno infrasettimanale. Fino ad allora, i friulani non avevano mai fatto punti in trasferta nel girone di ritorno. Gattuso schiera le due punte e funziona, fino a quando Lucas Paquetà non si fa male alla caviglia e resta fuori un mese. Piatek sblocca il risultato, Lasagna pareggia in contropiede da un calcio d’angolo a favore dei rossoneri. Roba da strapparsi i capelli. Ma non è finita, perché le altre regalano anche un’altra opportunità: Parma–Milan è un’altra occasione d’oro, e succede proprio come con l’Udinese: vantaggio di Castillejo, pareggio di Roberto Inglese. Il disastro è compiuto. Il Milan si sveglia nelle ultime quattro partite, quando però le altre hanno smesso di fare regali.
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Redazione MilanLive.it