MILAN NEWS – Gennaro Gattuso, Leonardo e ora anche Paolo Maldini. Come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, dopo il tecnico appeso a un filo e il Dt ormai certo di un addio, adesso anche il direttore strategico rossonero è a forte rischio nel pieno della rivoluzione targata Ivan Gazidis.
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Persino lui è finito sotto esame, ebbene sì. Figura gloriosa nell’ambiente rossonero, sembrava intoccabile ma qualcosa nelle ultime ore è cambiato. E il suo possibile addio, considerando il forte legame instaurato col dirigente brasiliano, non è propriamente da scartare. I due, del resto, lavorano in simbiosi e in un contesto di questo tipo – sottolinea la Gazzetta – è logico ipotizzare che in caso dell’addio di uno potrebbe poi salutare anche l’altro.
Ma la posizione di Maldini inizia a traballare anche per altre ragioni. Chi lo ha scelto – rivela il quotidiano – riteneva infatti la sua figura fondamentale per rafforzare l’identità del club e renderla più riconoscibile. L’assetto studiato da Elliott Management Corporation era una sorta di schema a due punte: Gattuso in panchina, Maldini in dirigenza e Dna rossonero da diffondere nell’intero ambiente. E se Rino è riuscito nell’intento – non a caso le sue quotazioni sono in risalita, nonostante tutto -, lo stesso non si può dire di Maldini. O quantomeno è ciò che filtra nelle ultime ore dalla proprietà. In sostanza, i vertici si aspettavano maggiore incisività da parte del direttore strategico proprio nel terreno a lui più congeniale, quello della bandiera che rafforza il senso di appartenenza e le ambizioni di un gruppo costruito per lo più con calciatori arrivati nelle ultime due stagioni.
Allo stesso tempo, tuttavia, avviare un tale ribaltone e rinunciare a un tale punto di riferimento che, da capitano, ha vinto 26 trofei in 25 stagioni, resta un’operazione rischiosissima. Ecco perché la questione sarà valutata con grande attenzione. La soluzione – conclude la GdS – potrebbe essere quella di sganciare Maldini dalla sfera gestionale ricoperta finora, riposizionandolo in un raggio d’azione più legato alla rappresentanza. Ma a quel punto la palla passerebbe all’ex difensore, e bisognerebbe capire quanto avrebbe davvero voglia avrebbe di giocarla in queste nuove ed eventuali condizioni.
Redazione MilanLive.it